Docker: una nuova visione per la virtualizzazione e la scalabilità

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Un progetto molto innovativo celebra oggi il suo primo compleanno: docker è una piattaforma open source che permette di semplificare e automatizzare il processo di rilascio di applicazioni su infrastrutture eterogenee; proprio come il termine indica (docker, contenitore per il trasporto navale) permette di costruire un modello di uno stack tecnologico (codice, application server, database, front end, etc…) e replicarlo in scala su qualsiasi tipo di infrastruttura. L’obiettivo è rendere univoca la creazione dell’ambiente di un prodotto software e trasportare questo “contenitore” senza modificarlo in virtual machine, server fisici o virtual private server in cloud, separando lo sviluppo del prodotto dalla composizione dello stack e dell’infrastruttura tecnologica sottostante.

Negli anni ’90 la grande rivoluzione tecnologica è stata rappresentata dalla nascita della virtualizzazione dell’hardware, con la mentalità di disaccoppiare le risorse hardware dalle risorse del sistema operativo, per sfruttarle al massimo; oggi invece la sfida è rendere portabile un applicazione o un insieme di processi informativi dalla macchina di sviluppo all’utilizzo in larga scala e su sistemi diversi. Proprio per questo è nato un anno fa docker: aumentare la semplicità di scalare orizzontalmente un prodotto, aggiungendo blocchi uguali dello stesso stampo senza preoccuparsi di quale sia la tecnologia all’interno dei blocchi o su quale infrastruttura saranno ospitati. L’integrazione di docker con altre tecnologie di virtualizzazione come OpenStack sarà la chiave per abilitare la costruzione di prodotti a servizio (PaaS, product as a service) in semplicità e velocità.

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