E’ come sempre un ottimo spunto per riflettere quello espresso da Paul Venezia in merito all’evoluzione futura di Linux.
Questa volta infatti il blogger di infoworld.com non si sofferma (come fatto in precedenza) limitatamente al discorso systemd, ma affronta in una questione più ampia il futuro di Linux e la strada che questo dovrà seguire nel mercato. Mercato a suo dire diviso nettamente in Desktop e Server.
In particolare Venezia afferma:
Those two workloads are very different, however, and as computing power continues to increase, the workloads are diverging even more.
(In ogni caso i carichi di lavoro sono molto differenti e visto che la potenza computazionale aumenta in continuazione i carichi di lavoro sono destinati a differenziarsi ulteriormente)
Da qui la conclusione: perché non dividere Linux in distribuzioni Server e Client, così come per dire ha sempre fatto Microsoft con Windows? E’ vero che esistono già distribuzioni che rendono disponibili versioni server e versioni desktop (Ubuntu su tutte), ma di fatto si tratta dello stesso sistema (Kernel in primis) che monta pacchetti diversi.
Divergendo gli obiettivi sempre più, non è quindi giunto il momento di separare fisicamente i due contesti?
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
Lascia un commento