Debian ha infine deciso: in merito a systemd si farà… Niente!

2

Debian

Dopo aver accettato la nuova discussione proposta da Ian Jackson in merito all’adozione o meno di systemd come sistema di init di default, le nuove votazioni sono terminate, ed il risultato è qualcosa di eclatante.

Va detto come il metodo di sondaggio Shulze certo non aiuti i non addetti ai lavori a capire quale decisione sia stata presa. Alla luce di questo l’unica via è leggere il post dell’esito della votazione da cui emerge come non sia stato chiesto un “Sì” o un “No”, ma di valutare una serie di opzioni:

  1. 1 – I pacchetti non dovrebbero (in genere) richiedere uno specifico sistema di init
  2. 2 – Il supporto ad altri tipi di sistemi di init è raccomandato, ma non obbligatorio
  3. 3 – I pacchetti potranno richiedere specifici sistemi di init se il maintainer lo deciderà
  4. 4 – Non è necessaria una nuova risoluzione generale
  5. 5 – E’ necessario discutere ancora

L’esito segnalato nel messaggio è stato questo:

                  Option
              1     2     3     4     5 
            ===   ===   ===   ===   === 
Option 1          133   183   147   241 
Option 2    313         251   180   366 
Option 3    263   172         135   286 
Option 4    323   280   308         358 
Option 5    212    99   166    95   

Confusi? Chi scrive sì. Tanto che nella sostanza è stato necessario completare la lettura del messaggio per capire come l’esito della votazione, nella sostanza sia stato il 4. Ossia:

Non è necessaria una nuova risoluzione generale

Come interpretare tutto questo? Le polemiche di questi mesi sono state solo una bolla di sapone? Non si direbbe, visto che nel frattempo, dopo le recenti defezioni (bilaterali tra sostenitori e detrattori di systemd) oggi è giunta anche la notizia che lo stesso Ian Jackson si sia tirato indietro, dando le dimissioni dal progetto Debian.

Pertanto il risultato di questa votazione sottolinea come, in fondo, a tutti (gli altri) membri del progetto le cose vadano bene così. E questa forse è la più incredibile delle conclusioni.

Nonostante ci siano stati scontri e pareri totalmente diversi tra una fazione e l’altra, di fatto nulla è cambiato o cambierà. Quanti avevano quindi prospettato il fork di Debian a questo punto hanno ricevuto le conferme che aspettavano, perciò c’è da scommettere come nel breve arriveranno altre notizie in questo senso.

Chi ne risentirà? E’ indubbio, il progetto stesso.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

2 risposte a “Debian ha infine deciso: in merito a systemd si farà… Niente!”

  1. Avatar Marco

    Purtroppo Ian Jackson non ha lasciato il progetto debian, ma solo il comitato tecnico.
    Dico purtroppo perchè è una mente fantastica, e sicuramente darebbe un enorme contributo in progetti più meritevoli (della sua partecipazione) di Debian

  2. Avatar Raoul Scarazzini

    Comunque si voglia interpretare il gesto di Jackson, affermazioni come:

    And, speaking personally, I am exhausted.

    dimostrano come ci sia ben più di un problema nel progetto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *