Systemd-mount, e la polemica monta

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systemd-logoDi tanto in tanto  il gruppo di sviluppo di systemd annuncia qualche novità. E con la stessa frequenza si rinnovano polemiche e critiche. Qualcuno si oppone tanto da creare apposta distribuzioni che non lo contengano (Devuan, per esempio), ma è innegabile che tutte le grandi distribuzioni l’abbiano ormai eletto a sistema init preferito. E per carità, ci sono ottimi motivi (che non analizzeremo ora), ma è altrettanto innegabile la sua tendenza a fagocitare tutto quello che potrebbe essergli utile – talvolta reinventando la ruota.

In effetti questa tendenza di systemd è proprio il contrario di quella filosofia alla base di Unix che linux eredita.   Questa filosofia prevede che operazioni complesse siano spezzettate il più possibile in operazioni semplici, ognuna delle quali operata da un singolo programma. Alcuni esempi di programmi separati comprendono:

  • udev (che si occupa di identificare l’hardware e le periferiche, inglobato fin dall’inizio);
  • dbus (permette a due processi di scambiarsi o condividere infomazioni, inglobato anche lui);
  • console-kit (verifica dei permessi dell’utente, integrato in logind, a sua volta parte di systemd).

L’ultima novità è stata diffusa da Phoronix qualche giorno fa, e riguarda mount: systemd avrà un suo comando (systemd-mount) per effettuare la stessa operazione fatta da mount, ma usando il suo sistema di dipendenze. Per qualcuno solo un ulteriore pezzo di GNU/Linux inglobato da un altro.

La reazione è stata tanto forte che l’autore della modifica è intervenuto subito per chiarire un punto:

  • first of all, this doesn’t replace util-linux’ mount tool. Not at all. It just tells systemd to mount something, going through systemd’s dependency logic. For the actual mount operation PID 1 will fork off util-linux’ mount tool like it always did.

innanzitutto, questo non rimpiazza il comando mount [del pacchetto] util-linux. Per nulla. Semplicemente dice a systemd di montare qualcosa, passando per la logica delle dipendenze di systemd. Per l’operazione effettiva di montaggio PID 1 (N.d.A.: il processo di init in linux, ovvero proprio systemd) creerà un fork del comando mount di util-linux come è sempre stato fatto.

L’intervento comprende altri 3 punti per spiegare come il nuovo comando possa essere utile – e, ad essere onesti, sembra proprio aver ragione. Ma vuoi per motivi filosofici, vuoi per nostalgia, vuoi per genuina convinzione, le polemiche non accennano a diminuire.

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.

2 risposte a “Systemd-mount, e la polemica monta”

  1. Avatar Carlo Denaro
    Carlo Denaro

    ma che utilita vuoi che ci sia, systemd ha anche un webserver per servire dei QR, ma siamo impazziti? dare credito a sti ragazzini che si sentono adulti e come dire che cicciolina e’ vergine, smettiamola percortesia.. loro e il loro maleducato modo di porsi con “not a bug” e “wont fix”.
    Linux e’ anche comunita’ e filosofia ed etica, questi non c azzeccano niente con tutte e tre (e direi anche con la programmazione in generale).

  2. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    concordo con le perplessità espresse da molti su systemd, tuttavia, se quello che dice l’autore corrisponde a verità, questo mi sembra un attacco gratuito.
    Che male c’è nel potere specificare che un certo mount debba avvenire non prima che sia stato lanciato un certo servizio (per esempio networking per una risorsa di rete)? Potrebbe perfino usare le definizioni presenti in /etc/fstab…
    Insomma si aggiunge un maggior controllo sul momento in cui avviene il mount, a me sembra un progresso.

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