Un recente articolo del CEO di XenSource, Peter Levine, titolato “Why There Will Neve Be Another Red Hat” (“Perché non ci sarà mai un’altra Red Hat”) ha cercato di approfondire un tema molto caro a chi lavora nel mondo dell’Open Source: come fare a vivere.
L’articolo affronta tematiche conosciute quali il riconoscimento professionale, la passione che poi viene inglobata da grandi azienda senza che gli originali creatori del software ne possano trarre beneficio (o guadagno). In particolare queste frasi fanno riflettere:
“…every major software and hardware company leveraged our code base with nearly zero revenue coming back to us.”
“…ogni importante azienda hardware o software ha sfruttato il nostro codice senza che per noi ci fosse praticamente ricavo.”
Concludendo che per chi fa Open Source le chance sono poche: o vieni acquisito (da qui il modello Red Hat che funziona, ma è irripetibile) oppure inevitabilmente muori.
Condividendo o meno le parole di Peter (e ad esempio, Andy Updegrove, non lo fa), va detto che il modello di business Open Source è particolare, ed ai più sembra incomprensibile.
Come è possibile guadagnare se quello che produci lo distribuisci gratuitamente sotto forma di sorgenti?
Eppure l’Open Source è l’unica via per portare davvero il cambiamento all’interno del modo con cui si fa business. E’ finita l’era del prodotto impacchettato e venduto a prezzi esorbitanti. Il mondo sta vivendo una crisi senza precedenti perché troppo si è speculato, troppo si è venduto a prezzi che non avevano nulla di ragionevole. E’ giunto il momento di cambiare. E farlo attraverso l’Open Source è una possibilità. Non si tratta più di un prodotto, ma di un servizio. Non si tratta più di comprare strumenti necessari a fare, ma di saper usare strumenti che sono già disponibili.
Si può fare? Noi di MMUL pensiamo di sì.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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