E se anche la Cina migrasse in massa a Linux?

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In questi giorni abbiamo parlato molto di grosse migrazioni effettuate da vari comuni europei (Monaco e Vienna) verso Linux ed i sistemi OpenSource, ma cosa succederebbe se il più grande mercato di PC al mondo, per chi non lo sapesse quello Cinese, passasse in massa a Linux?

E’ notizia di questi giorni l’imposizione da parte del governo Cinese a non installare Windows 8 su computer governativi. Chiaramente questa notizia spalanca le porte a tutti gli sviluppatori dei sistemi operativi OpenSource, i quali potranno pensare di offrire supporto e conquistarsi una nicchia all’interno del grande mercato cinese.

Da qui il proliferare di varianti Linux che siano in più possibile user-friendly e senza mezzi termini con interfacce simili a Microsoft Windows, necessarie (così appare dall’articolo sopra citato) a rendere il passaggio il più indolore possibile.

E’ chiaro che la partita si giocherà nell’immediato, ma non è più così insensato pensare che in realtà una rivoluzione silenziosa sia già in atto, fermo restando gli evidenti limiti di espressione (e la volontà di controllo) presenti nel regime cinese.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

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