La comunità Linux degli addetti ai lavori non ha mai fatto mistero di mal sopportare systemd. Troppi stravolgimenti, troppa centralizzazione all’interno di una componente che dagli albori di Linux era dedicata unicamente all’avvio del sistema ed oggi invece pare sia indirizzata a rimpiazzare anche il servizio cron.
Ecco quindi comparire Boycottsystemd il movimento anti systemd che si è fatto promotore, tra le altre cose, della creazione di uselessd, un sistema di init che si pone come obiettivo una sola cosa: avviare il sistema.
Come peraltro si denota dal primo punto del manifesto di Boycottsystemd, le intenzioni del movimento sono chiare:
systemd flies in the face of the Unix philosophy: “do one thing and do it well,” representing a complex collection of dozens of tightly coupled binaries.
(systemd si schianta contro la filosofia Unix del “fare una cosa e farla bene”, essendo composto da un complesso insieme di decine di binari strettamente accoppiati)
A seguire nel manifesto tutta una serie di specifiche tecniche per cui systemd risulta essere una scelta rischiosa ed allo stesso tempo avventata. per i sistemi di produzione. Chi la spunterà? Davide, rappresentato dalla corrente degli addetti ai lavori contrari a systemd oppure Golia, rappresentato da Red Hat, Debian, Ubuntu e tutte le altre distribuzioni che hanno già adottato in produzione systemd? Solo il tempo risponderà a questa domanda. Intanto il primo fork è stato creato…
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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