Scrivere app per l’Ubuntu-fonino? E’ semplicissimo!

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Una delle perplessità maggiori emersa alla presentazione dell’Ubuntu-fonino (messo in vendita dal 9 febbraio, ndr) riguarda il parco applicazioni. Infatti ci si chiede: come si può competere con l’app store di Apple o il play store di Google senza avere un bacino di applicazioni ragguardevole?

Avere applicazioni vuol dire avere un toolkit di sviluppo accessibile che consenta a chiunque di contribuire condividendo il proprio lavoro. Da qui la semplicità: senza delle specifiche condivise e, in maniera determinante, una semplicità di utilizzo, non si va da nessuna parte.

In questo post dal titolo “I wrote some more apps for Ubuntu Phone” (Ho scritto qualche altra app per l’Ubuntu Phone) Robert Ancell di Canonical illustra come creare un gioco di dadi scrivendo 441 righe di codice (un’esiguità, per chi non ha dimestichezza con la programmazione).

Seguendo i post precedenti di Ancell, appare chiaro come la via sia assolutamente percorribile. In particolare, il primo post dello sviluppatore mostra quali sono i passi da seguire per iniziare a scrivere app e tutto sommato sembra davvero questione da poco.

Questa esperienza scioglie i dubbi? Non ancora. Poiché il tempo lo ha dimostrato: è tutta una questione di mercato, pertanto se il telefono sarà venduto si creerà l’esigenza di app e quindi si creeranno nuove app. Nella sostanza:

Mi vendi una penna?

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
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