I giovani sviluppatori amano Linux

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Se volete capire il futuro di una qualsiasi tecnologia, guardate ai giovani. Se la amano, ci sono buone probabilità che abbia un lungo futuro.

Negli ultimi anni, seguendo questo concetto, sempre più grandi aziende hanno iniziato a rivolgere la loro attenzione ai “giovani”, per capire come nei prossimi anni si evolverà il mercato IT/Dev, ed agire di conseguenza.

Giusto per fare un esempio, Apple negli ultimi anni ha creato l’”Apple Scholarship Program”, che permette ai giovani sviluppatori di venire invitati all’annuale WWDC (WorldWide Developer Conference) a presentare le loro applicazioni.

Ma, per la sua natura OpenSource e aperta al cambiamento (dove chiunque può mettere mano al codice, modificarlo e, se ben fatte, vedere le proprie migliorie applicate al kernel ufficiale), il kernel Linux ha da sempre attratto i giovani.

Business Insider ha intervistato due ragazzi che hanno fatto un’ottimo lavoro nella comunità OpenSource, al punto da essere notati dalla stessa Linux Foundation.

Sean Webber, Michigan, 16 anni
Sean è un’amministratore di sistema presso l’organizzazione da lui stesso fondata yAzZiE:Labs, che eroga server di gioco online e siti internet.
Inoltre, è anche sysadmin e Team Leader nella startup TechOats, una rivista online che tratta di IT.
Usa Linux come OS principale sui suoi computer ed, ovviamente, sui server che gestisce.
Apprezza molto tutte le applicazioni Google ed, a suo parere, Windows 10 promette bene (anche se è dubbioso sul sistema di chiavi biometrico, che legge l’impronta oculare usando la webcam del computer).

Ryan Walmsley, UK, 18 anni
Usa Linux dal 2007, ed ormai utilizza quello come OS principale, anche sui server della sua azienda RyanTeck, tramite la quale vende componentistica elettronica.
Mantiene un’installazione di Windows a scopo di gaming, ma non è molto entusiasta della piattaforma e degli sviluppi in arrivo. Anche lui utilizza massivamente i servizi di Google per gestire vita privata ed affari.

E’ bello vedere come i giovani, spinti dalla curiosità e dalla voglia di imparare, si mettano a “provare” sistemi OpenSource come Linux, ed arrivino ad utilizzarli costantemente (anche per motivi di business).

L’entusiasmo iniziale che ha accompagnato i giovani (e me) alla scoperta di questo OS, così completo e malleabile allo stesso tempo, esiste ancora e viene portata avanti da ragazzi che, prima di tutto, vogliono capire come funzionano le cose.

[per le interviste complete, questo l’articolo su Business Insider]

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

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