Ma alla fine Cameron vuole abolire o no i protocolli di encryption?

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I fatti sono noti: il primo ministro inglese, David Cameron, ha recentemente posto sotto la propria lente di ingrandimento il tema della sicurezza affermando, pare, di voler abolire l’encryption delle comunicazioni in Gran Bretagna. Il motivo addotto è quello della sicurezza.

Se infatti il governo non è in grado di tracciare ogni tipo di comunicazione come sarà possibile essere proattivi nel tracciare le comunicazioni dei terroristi, come potranno essere prevenuti gli attentati?

E’ una storia vecchia come il mondo: quanto la libertà può essere sacrificata in virtù della sicurezza? Quando siamo disposti a rinunciare per sentirci sicuri?

Sicuramente un tema molto complicato, all’interno del quale le piroettanti dichiarazioni di Cameron certo non aiutano. Infatti il primo ministro pare essere tornato sui propri passi per poi essere nuovamente smentito. Insomma, un bel minestrone.

Pensare che la questione riguardi unicamente gli altri stati, che sia cioè una cosa esterna all’Italia, sarebbe sciocco. Infatti questi temi riguardano da vicino anche il nostro paese (come insegna la vicenda HackingTeam) e devono portare ciascuno di noi a porsi la domanda in merito alla libertà di cui sopra.

Se in Inghilterra sono così confusi, chissà qual’è la situazione tra i nostri governanti. L’augurio è che la lucidità nell’analizzare la questione dovrebbe regnare sovrana. Non potendo infatti spiare solo i terroristi, o si spia tutti o non si spia nessuno. E non penso che a Cameron, o Renzi o… Razzi farebbe piacere sapere che le proprie comunicazioni personali possano essere intercettate da chiunque.

Perché in fondo son tutti open con il source degli altri…

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
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