La sicurezza dell’IoT spaventa i consumatori

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Uno degli argomenti più “caldi” degli ultimi anni riguarda l’Internet of Things, comunemente abbreviato in IoT.

Ricadono in questa definizione tutti quegli apparati comunemente presenti nella vita di tutti i giorni (frigoriferi, lampadine, automobili, cinture, …) che si collegano ad internet e permettono di dialogare direttamente con servizi online o, in alcuni casi, tra di loro.

Da un sondaggio condotto da BullGuard su più di 6000 residenti in UK, non solo risulta che l’IoT sta diventando sempre più popolare, ma tra i suoi utilizzatori la maggior parte risulta molto preoccupata riguardo le implicazioni di sicurezza che esso comporta.

Di fatto, questo sondaggio, ha dimostrato che più di un quarto dei partecipanti pianifica di acquistare un dispositivo IoT entro i prossimi 12 mesi, e di questi il 66% è preoccupato riguardo a possibili attacchi ai suoi dispositivi, ed il 57% riguardo problemi di privacy.

Contemporaneamente, il 72% di queste persone non ha idea su come configurare un router wireless per mettere in sicurezza la propria rete casalinga, ed il 22% dei consumatori che afferma di avere abilità tecniche avanzate non è comunque confidente riguardo la loro capacità di mettere in sicurezza questi dispositivi.

Most of us have been working with internet connected devices such as computers, smartphones and tablets for some time, but the Internet of things is changing our perception of personal security, for both ourselves and our data

Molti di noi hanno lavorato con dispositivi connessi ad internet quali computer, smartphone e tablet per diverso tempo, ma l’Internet of Things sta cambiando la nostra percezione sulla sicurezza personale, sia per noi che per i nostri dati

Questo quanto affermato da Paul Lipman, CEO di BullGuard

It’s not just those who consider themselves ‘technophobes’ that have these concerns—tech-savvy users are saying the same. … Consumers are clearly not equipped to handle the myriad of security risks presented by connected devices.

Non sono solo le persone che si considerano ‘tecnofobe’ che hanno queste preoccupazioni; anche utenti esperti di tecnologia dicono lo stesso… I consumatori sono chiaramente non equipaggiati per gestire la miriade di rischi di sicurezza presentati dai dispositivi connessi.

Uniamo a questo il fatto che l’IoT sta crescendo rapidamente. Cisco Systems si aspetta che il numero di dispositivi connessi (siano essi automobili, sistemi di sicurezza o giocattoli per bambini) cresceranno dai 25 miliardi nel 2014 a più di 50 miliardi per il 2020; e se anche si vanno a prendere dati provenienti da altri analisti di mercato, seppure questi siano differenti, tutti concordano su un rapido aumento di questi dispositivi.

Uno dei problemi più grandi è relativo al fatto che non esiste uno standard di sicurezza a cui i produttori di IoT possono fare affidamento, ed ognuno procede secondo i suoi standard. E, nel frattempo, il numero di dispositivi prodotti ed utilizzati continua a crescere.

Purtroppo, questi avanzamenti tecnologici tanto entusiasmanti quanto repentini, portano sempre a problematiche date dalla mancanza di una standardizzazione di base. La speranza è che si arrivi presto ad una definizione “standard” dei livelli di sicurezza che questi dispositivi devono avere, e che successivamente tutti i produttori (anche quelli sul mercato da anni) abbraccino questi standard.

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

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