FreeSoftware del governo (americano)

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Gli Stati e le loro burocrazie hanno necessità da sempre di strumenti di lavoro tagliati su misura per loro, esattamente come succede nelle grandi società private. Il governo americano ne è pienamente consapevole, e in tempi di crisi -e campagna elettorale- fare qualcosa che permetta di risparmiare soldi pubblici può essere apprezzabile.

Al momento ogni agenzia pubblica è autonoma nella valutazione, creazione o commissione a società terze, e implementazione del software. Questo crea spesso sviluppi paralleli per compiti simili (e quindi dispersione delle risorse), o richieste indipendenti di software per le stesse esigenze allo stesso sviluppatore (e quindi pagare due volte per lo stesso programma). Spesso poi, questo software è rilasciato sotto licenze commerciali chiuse, che limitano l’uso al committente e/o alle modifiche del software.

In quest’ottica, il governo americano ha fatto una proposta da applicare al software futuro, ma anche a tutto quello passato che non sia sotto altre licenze: il software creato apposta da e per le agenzie pubbliche deve essere pubblico e di libero uso. Non solo: si stabilisce anche che il codice sorgente deve essere disponibile per permettere il riuso del codice da parte di altre agenzie pubbliche con bisogni simili e, perché no, una peer review pubblica.

La proposta esplicita che questi requisiti sono molto vicini ma non soddisfano le linee guida per definire tale software OpenSource Software (OSS) – con le sue licenze, come GPL. Allo stesso tempo però ne consiglia l’uso, in quanto modello di lavoro ben collaudato, che soddisfa lo scopo della proposta, e che garantirebbe maggiormente uno sviluppo continuo.

Ricordiamo che questo riguarda solo il software creato apposta, e non quello solamente usato dalla pubblica amministrazione (che è la grandissima maggioranza), e quindi potrebbe sembrare una mera manovra di facciata politica; ma gli effetti della proposta sono molteplici, contribuendo ad una vera trasparenza del governo, ad una razionalizzazione delle risorse dello Stato, ad un risparmio finanziario e, dulcis in fundo, un arricchimento di programmi OpenSource, con un bel potenziale di novità – e utilità.

Anche se la proposta americana non dovesse trovare applicazione, L’Europa potrebbe creare un’operazione simile, contribuendo ancora di più al mondo OpenSource. Per la nostra felicità – e soddisfazione.

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.