I ransomware aiuteranno la diffusione di Linux, perché è sicuro. Sì, come no. Non fidatevi!

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Mi sono recentemente imbattuto in un articolo dal titolo “WannaCrypt makes an easy case for Linux” scritto da Jack Wallen di TechRepublic che mi ha dato da pensare. Il principio dietro cui ruota è molto semplice: visto che Linux non è soggetto ai Ransomware, questa estrema diffusione agevolerà l’adozione generale di Linux nel mondo Desktop.

Questi articoli mi spaventano, perché oltre ad essere fuorvianti per tutta una serie di ragioni oggettive (tra poco ci arriviamo), vendono un’immagine di Linux che non è reale e porta più danni che benefici al nostro mondo.

Partiamo da due ragioni per cui è sbagliato dire che chi usa Linux è al sicuro:

  1. I Ransomware per Linux esistono, ne abbiamo parlato approfonditamente sul portale. Ci sono. Meno diffusi, ma ci sono;
  2. Dire che Linux è sicuro perché non è mai successo che un attacco Ransomware arrivasse agli onori della cronaca è un’assurdità;

Bisogna quindi essere realisti, prima di tutto: il motivo per cui nessuno ancora si è mosso per un attacco su larga scala è perché una larga scala -il desktop Linux- non ce l’ha.

Fa quindi sorridere quando l’autore scrive che è questo il momento per la sua diffusione, perché ormai tutte le applicazioni sono online e compatibili con tutti i browser che Linux supporta.

Non è assolutamente vero!

E lo scrive uno che usa Linux come unico strumento lavorativo da quasi vent’anni. Il Desktop Linux non è minimamente vicino alla stabilità degli ambienti grafici (MAC e sì, anche Windows, hanno un grado di stabilità maggiore di qualsiasi ambiente grafico desktop Linux, da GNOME a KDE, da Cinnamon a MATE, da XFCE a Enlightenment), alla compatibilità hardware (schede audio, tavolette grafiche), alla specificità dei software disponibili (Cubase o Logic *1 per la produzione musicale, Photoshop *2 per la grafica, AutoCAD *3 per l’architettura, per citare tre casi tre).

Le discussioni sulla diffusione del desktop Linux fisiologicamente e ciclicamente tornano, ma per quanto si ami il Pinguino, rimanere sempre con i piedi per terra. Finché qualcuno (leggi grosse corporation) non riuscirà a trovare un modo per fare i soldi con le applicazioni, l’effort necessario a portare il desktop Linux alla stessa velocità dei concorrenti (ma il termine è improprio) sarà sempre troppo ridotto.

Detto questo, il messaggio che vorrei passasse da questo articolo è in realtà un altro, molto semplice: non fidarsi mai. A prescindere dal sistema operativo utilizzato. Di buontemponi pronti a giurare che se usi questa o quella cosa sei protetto a prescindere ne è pieno il mondo, solo che nel momento in cui accade il fatto gli stessi dicono “ah beh, ma se hai sudo configurato senza password è normale” oppure “ah beh ma se clicchi sull’allegato e lo apri con i privilegi super user è normale”.

Quindi una volta e per sempre: TRUST NO ONE.

Lavora.

Non fidarti di nessun allegato.

Effettua i backup sempre, e controlla che i dati siano accessibili sui backup spesso.

Vivi sereno.

*1 Spero nessuno citi Ardour nei commenti. Si sta parlando di strumenti di produzione musicale funzionali, facili da installare e configurare.

*2 Spero nessuno citi Gimp nei commenti. Gimp è vicino per funzionalità e utilizzo a Photoshop, ma da qui ad effettuare un paragone su scala quotidiana (leggi: strumento di lavoro) ce ne passa.

*3 Spero nessuno citi… No aspetta, di CAD per Linux non ne esistono, vero?

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

14 risposte a “I ransomware aiuteranno la diffusione di Linux, perché è sicuro. Sì, come no. Non fidatevi!”

  1. Avatar vanvogt88
    vanvogt88

    CAD per Linux = Draftsight
    esiste anche per windows, compatibile con i dwg di autocad, ricorda da vicino autocad lt

  2. Avatar Rickyx
    Rickyx

    *3 https://www.bricsys.com/ è un cad completo (incluso 3d, incluso bim, ecc…), per linux.

  3. Avatar Kim Allamandola
    Kim Allamandola

    Per me “the need of trust is a weaknesses”, detto questo su GNU/Linux, come in genere su tutti gli *nix FOSS è uso installare software via repository più o meno ufficiali e avere vulnerabilità *potenziali* patchate in genere in concomitanza coll’annuncio pubblico. Su Windows ed OSX sappiamo come vanno le cose.

    Quindi se è fuorviante e in sostanza falso dire che GNU/Linux è al sicuro da ogni minaccia lo è altrettanto dire che la sua mancata diffusione su desktop non lo rende un obiettivo e per questo non c’è il disastro che si vede su Windows od OSX.

    Stabilità? Anche questo è un argomento discutibile: che vuol dire? Capacità di esser usato come lo si vuol usare senza problemi? Nel caso GNU/Linux è, per me, stabilissimo. Non vedo un kernel panic sul mio desktop da un decennio almeno, le volte che mi si pianta un’applicazione o è proprietaria o è un esperimento o son anni che non capita. Uptime? Importa veramente al giorno d’oggi sapere quanti *anni* riusciamo a star su senza problemi? Cmq anche qui GNU/Linux, pur in coda rispetto ad altri *nix è assai avanti a Windows od OSX. Supporto hw? Personalmente qui aprirei una lunga invettiva contro chi al posto di sviluppare specifiche preferisce risparmiare e fare ferro spazzatura “compensato dal software”, ma a parte questo sono molti anni che non incontro problemi hw né per il mio desktop personale ne per quelli che gestisco. Mi si può dire di risparmio energetico, sospensione ecc. ma qui il discorso diventa di nuovo complicato…

  4. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    Ciao Kim. Se non consideri nel discorso il risparmio energetico, la sospensione, il collegamento di monitor addizionali e tutte le funzionalità che riguardano i laptop, che ad oggi sono l’80% del parco macchine in giro, allora stiamo parlando di due cose diverse.
    Uso Fedora 25 su un Think pad w541, un portatile molto potente, aggiorno i pacchetti ogni giorno, kernel compreso, aggiorno il bios ogni volta che Lenovo pubblica una nuova versione. Eppure ti garantisco che ho un crash totale almeno una volta la settimana.
    È brutto da dire, ma è la realtà. E nota bene, il mio uso base è console, browser, thunderbird, audacious, hex chat e skype. Fine.
    Basta una minima variazione all’assetto, tipo aggiungi un monitor, collega un headset o cose così ed il rischio di crash è enorme.
    Tutto qui.

  5. Avatar golden
    golden

    Sarai sicuramente più esperto di me, ma perdonami: Fedora se non sbaglio è una rolling, è normale (soprattutto se aggiorni ogni giorno) che sia più soggetta a crash.
    Puoi dire la stessa cosa di Debian o (banalmente) di una Ubuntu LTS?

    Non voglio certo dire che GNU/Linux sia perfetto (per me il punto del FLOSS è la libertà, non la qualità in termini assoluti), ma se si sceglie una distro votata alla stabilità e non si fanno esperimenti strani di norma non si incorre in problemi di crash (alla peggio, non più di qualsiasi altro OS).

  6. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    Non sono più esperto di nessuno golden :-). Dico solo che nell’esigenza di usare una distribuzione rpm based che monti software recenti devo usare Fedora. Ma non fosse quello, supponiamo che io voglia usare Fedora perché banalmente mi piace. Ora non scelgo di usare la release unstable in cui i crash sarebbero quantomeno accetti, ma la versione data per stable, attuale, non rolling o altro. La distribuzione, fine. Ora è accettabile avere un crash dell’ambiente a settimana? Mia risposta: no, ma posso scendere a compromessi. Se potessero farlo tutti, allora il desktop Linux potrebbe essere considerato una valida alternativa. Ma il mondo non va così.

  7. Avatar Kim Allamandola
    Kim Allamandola

    Bé Fedora non è mai stata, come IMVHO RH in genere, una campionessa di stabilità, non a caso vi fu il fugone verso Debian prima ed Ubuntu poi 🙂 personalmente il mio desktop è i3 con in avvio all’accesso Tilix e Emacs (già diviso in scratch, org-agenda, deft, notmuch ecc), praticamente di GUI uso Chrome e pochi altri. Su Ubuntu nessun crash da anni, su OpenSolaris Indiana prima idem, su FreeBSD prima ancora idem. Per i desktop che mantengo, Ubuntu con Unity7, non vedo crash salvo per qualche raro caso di Firefox, ancora più raro di Chrome, anche qui da anni, al massimo mi si pianta Emacs con XWidget, ma sono esperimenti non uso “produttivo”…

    C’è da dire che la sospensione/ibernazione la disabilito su tutte le macchine, metto un ssd ed insegno che certe porcate per quanto possano avere una comodità marginale sono da evitare, il boot in media è sui 10”, a parte questo come policy tutto è sotto LUKS o Geli, ram inclusa, quindi… Col multimonitor non ho anche qui problemi da tempo immemore, almeno sui due monitor… I (pochi) laptop sono quasi tutti Dell (Latitude o Precision, un tempo Inspiron e poi Vostro ma abbandonati per la loro qualità), qualche raro HP (con occasionali problemi hw) e un tempo Thinkpad, ancora IBM e problemi non ne danno, la batteria non dura granché ma del resto non han motivo d’esser usati a batteria che per poco tempo…

    ‘Somma, si capisco che qualche utente domestico si abitui a workflow diversi ma se cambi OS cambi anche workflow e fai una certa attenzione all’acquisto, il mio vero sentito problema è che morto Unity 7 e sostanzialmente Ubuntu desktop non so dove andare a parare, stò sperimentando Arch (automatizzato con archiso+script al posto di FAI) ma non è che sia il massimo del comodo, almeno per ora, e non è che posso proporre al bipede parlante medio i3&c. Questo e l’attuale trend evolutivo mi preoccupano, mi preoccupa che si voglia tornare ai thin client e che qualcuno pretenda di lavorare sul serio a partire da client tipo Chromebook o peggio ancora roba Android, mi preoccupa l’esternalizzazione di tutto quanto e lo sviluppo tecnologico in tal senso, l’enorme aumento della “superficie attaccabile” e delle scatole nere… Ma sinceramente GNU/Linux su desktop, ad oggi, con Unity 7, con Ubuntu mi pare assolutamente proponibile e in effetti, sia pur su scala certamente irrilevante sul piano strategico lo mantengo con un buon successo…

  8. Avatar Kim Allamandola
    Kim Allamandola

    Hum, applicazioni distribuite solo sotto rpm e non alien-izzabili, RH-centriche da desktop? Sono curioso, se posso permettermi 🙂

    Qui IMVHO il compromesso è tra una distro stile RH&c vs una stile Debian&c, ovvero una distro che personalmente classifico come “commerciale, giacca&cravatta, bell’auto e problemi” vs una “da lavoro, scarponi, fango e che sta in piedi” 😀

  9. Avatar Kim Allamandola
    Kim Allamandola

    Né è un clone by Dassault ma è un “cad di basso cabotaggio”, al pari di Autocad, sono “tiralinee per l’edilizia”, i CAD grossi oggi, e non da oggi, sono 3: Catia, Creo (ex Pro-e) e NX (ex Unigraphics) e questi pur più o meno nati in ambito Unix (Solaris, AiX, HP_UX) sono migrati col tempo a Windows e li son rimasti… L’allora PTC tentò un porting di Pro-e denominato Wildfire su GNU/Linux ma l’interesse fu minimo, Dassault da tempo parla di portare Catia ma anche li nulla si muove e col passaggio a 3DExperience penso che tra un po’ più che di porting si comincerà a parlare di piattaforma con accesso remoto…

    Il grosso problema di questi settori è che si passò da care workstations unix a economici PC con Windows XP e da allora il management pensa *nix == caro, Windows == economico. Cambiare questo richiederà mooooolto tempo…

  10. Avatar Rickyx
    Rickyx

    …dipende da che prodotto devi disegnare…

  11. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    Ma vedi che già citi Alien? Io ho capito che a tutti noi piace sporcarsi le mani, che ricompilare un pacchetto non è un problema e via dicendo, ma il mio discorso generale non è riferito a noi “interni”. Tornando al nodo centrale dell’articolo, la conclusione che io tiro è che discorsi come “è il momento di Linux sui Desktop” sono aria fritta.
    Perché finché la massa non potrà avere ambienti stabili a costo zero (== anche senza competenze) il mondo Desktop Linux sarà sempre trilioni di anni dietro.

  12. Avatar Kim Allamandola
    Kim Allamandola

    Mh, ho citato alien per curiosità poiché mi par di capire tu abbia detto d’aver bisogno di Fedora e la cosa mi incuriosisce non sapendo cosa Fedora più avere che non puoi avere su qualsiasi altra distro… Cmq in senso generico GNU/Linux non è un desktop per le masse oggi semplicemente perché le masse (inteso come utenti domestici da gdo) comprano macchine già installate e non sanno né vogliono installare il loro OS. Ma questo non è un problema tecnico, una mancanza tecnica, è una questione commerciale: ci sono persone che comprano computer insieme al prosciutto al supermercato, lo accendono e “cercano” di usarlo. Costoro nulla sanno di informatica e in genere “soffrono” su qualsiasi dispositivo, Android incluso, semplicemente per mera incompetenza, un po’ come soffrirei io a girare in città con un bilico al posto di un’auto…

    Ma un conto è questa utenza domestica, un altro è l’utenza aziendale che usa il computer allo stesso modo ma essendo quest’ultimo uno strumento di lavoro normalmente, almeno per realtà non iper-piccole, c’è qualcuno interno o esterno che mantiene/installa/gestisce i computers e lui non dovrebbe aver alcun problema, come i meri utenti, con GNU/Linux.

    Per capirci giacché qui sotto si parlava di CAD non è che la Dassault, la PTC o la Siemens han portato su Windows i loro prodotti *nix per scelta, l’han fatto per richiesta dei loro (grandi) clienti che volevano un’alternativa economica alle workstations unix e il management vedendo Windows XP credeva d’aver trovato (in parte con ragione) una possibile alternativa a basso costo. GNU/Linux, oggi e non da oggi è un’alternativa a basso costo e migliori performance a Windows… La sola cosa che manca IMVHO è la conoscenza diffusa, non c’è un marketing “di massa”, c’è solo una flebile consapevolezza, in rafforzamento, che GNU/Linux possa essere un’alternativa alimentato dagli studenti che han conosciuto Ubuntu, dalle vittime dei ramsonware e di tutti i problemi di Windows ecc. Per questo mi girano per le scelte di Canonical: han scritto ben poco in termini di codice ma han fatto un’eccellente distro e questo ha creato un’eccellente pubblicità…

  13. Avatar Kim Allamandola
    Kim Allamandola

    Verissimo, ma praticamente tutta l’industria, dallo stampaggio plastico all’aerospace&defence passando per l’oreficeria&c sono su 3D parametrico, magari non su questi tre mostri sacri troppo costosi per tanti settori ma comunque non su tiralinee che oramai si ostinano caparbiamente a volere solo nel civile…

  14. Avatar hotrats
    hotrats

    Che sia vera o presunta (propendo per la prima 😉 ) la maggior sicurezza intrinseca di linux rispetto a windows, nel caso dei ransomware conta fino ad un certo punto. Non è che ci sia bisogno di scalare privilegi per criptare roba su cui l’utente normale ha accesso in scrittura. Quindi tutti i discorsi del tipo (se non usi su o sudo, se non lo esegui da root ecc.) non hanno senso: si, il sistema nel suo insieme è protetto ma i file dell’utente (che sono quelli che alla fine contano) si volatilizzano lo stesso. Quoto quindi l’esortazione dell’autore: Accura!

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