I supercomputer sono in mano a Linux

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L’ambiente dei supercomputer è comune ed utilizzato soprattutto da istituti di ricerca sparsi per il mondo, ed ogni anno viene redatta una lista dei Top500 Supercomputer.

Questa competizione è nata nel 1993 ed, ai tempi, Linux era praticamente considerato poco più di un giocattolo (basti pensare che non era ancora stato scelto Tux come mascotte), e si dovette aspettare il 1998 prima di vedere il primo supercomputer con sopra il pinguino.

Di fatto, se andiamo a vedere il 2003, il 96% di questi “bestioni” facevano girare sistemi operativi Unix (come AIX o sistemi mainframe specializzati).

Ma cosa sono questi supercomputer? Sono calcolatori progettati per ottenere potenze di calcolo e prestazioni particolarmente elevati, ed utilizzati prevalentemente per processi di calcolo intensivo, simulazioni fisiche ed analisi di diverso tipo (da quelle molecolari alla crittoanalisi).

Per darvi un idea di quello di cui stiamo parlando, il vincitore di quest’anno, il supercomputer Sunway TaihuLight è composto da 10.649.600 core (si, Milioni) e durante i test ha raggiunto un picco di 125.435,9 TeraFlop/s (numero di operazioni a virgola mobile).

La notizia interessante è che, se dal 2004 in poi si è vista un impennata nell’uso di Linux in questi grossi sistemi, quest’anno si è raggiunta la quasi totalità.

Infatti, dei 500 supercomputer presenti nella lista, 498 girano grazie a Linux! I due assenti nella lista (relegati, tra l’altro, in posizione 493 e 494) utilizzano AIX come sistema operativo.

I motivi principali della scelta dell’OS di Torvalds, stando a quanto dice questo PDF rilasciato dalla Linux Foundation, devono essere attribuiti alla necessità di customizzazione che il sistema operativo deve avere per poterlo ottimizzare per questi usi specifici. Invece che scrivere un OS dedicato a questo, il fatto di essere open source, permette al kernel Linux di fare da ottima base per sistemi specializzati.

Un altro indicatore è il fatto che il costo di licenza di una distribuzione Linux personalizzata ed auto supportata (come in questi casi) è lo stesso sia che la usi per 20 host che per 20 milioni di server, e su sistemi così grandi non può che essere un vantaggio.

Non c’è spazio dunque per Microsoft, questa è oramai terra nostra!

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

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