La Beckett University di Leeds ha lanciato un nuovo servizio dedicato ai potenziali nuovi studenti perché possano scegliere il corso di studi più adatto alle proprie esigenze: Becky.
Becky è un chatbot che utilizza la tecnologia dei bot di Facebook Messenger, disponibile su desktop e mobile, che permette agli studenti “conversare” ed avere consigli sul corso che potrebbero frequentare.
Questo bot utilizza una serie di parole chiave e di menu nei quali lo studente inserisce il percorso di studi a cui è interessato. Il bot risponde richiedendo i risultati dei precedenti esami e le qualifiche di cui si è in possesso prima di effettuare una proposta.
More and more organisations are using chatbots and for quite simple tasks they can be useful and effective. It frees up human agents to deal with more complex enquiries.
Sempre più organizzazioni utilizzano i bot che, per compiti semplici, possono risultare utili ed efficaci. Permette agli agenti “umani” di occuparsi di richieste più complesse.
La Beckett University ci tiene a precisare che si tratta di un servizio aggiuntivo a quello gia’ presenti e che ritengono essere “un’evoluzione naturale del modo in cui ci si rivolge allo studente utilizzando un mezzo onnipresente e familiare”.
Becky non è il primo (e non sarà di certo l’ultimo) bot ad occuparsi delle comunicazioni università-studente. L’anno scorso la Georgia Tech University ha “assunto” Jill Watson, un bot basato sulla tecnologia Watson sviluppata da IBM, che si occupava (insieme ad altre 8 persone in carne ed ossa) di rispondere alle centinaia di domande che gli studenti postavano sul forum del corso che seguivano. Solamente dopo gli esami il prof. Ashok Goel ha rivelato la vera identità della sua assistente Jill. Il corso in questione? Intelligenza artificiale!
Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.
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