Oracle pensa ad un JavaEE Open?

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Non c’è bisogno di sottolineare quanto Java sia diffuso, tanto da risultare il linguaggio di programmazione più usato. Forse pochi sanno però, che Oracle (l’attuale detentore del marchio e sviluppatore di riferimento) ha creato una versione specifica per l’uso in ambito professionale, Java EE (Enterprise Edition).
La versione EE prevede librerie aggiuntive ed implementazioni riviste di alcune API per garantire una maggior sicurezza, specialmente per operazioni sensibili come transazioni finanziarie o trattamento di dati sensibili. In questo senso è un’implementazione di Java alternativa a quella che normalmente usiamo sui nostri computer (quella caldamente suggerita su www.java.com). Ricordiamo che le specifiche del linguaggio sono pubbliche, ma che le JVM (Java Virtual Machine) che implementano il linguaggio (ed eseguono effettivamente un programma) possono essere proprietarie, ed è questo il caso della JVM che usa IBM nelle sue applicazioni, o la stessa JVM di Oracle.

Ad un mese dal rilascio (previsto) della versione 9, nel blog di Oracle lo sviluppatore David Delabassee non solo ci informa che Java EE 8 è e sarà ancora sviluppato per molto tempo, ma annuncia anche una piccola rivoluzione:

We are discussing how we can improve the Java EE development process following the delivery of Java EE 8. We believe that moving Java EE technologies including reference implementations and test compatibility kit to an open source foundation may be the right next step, in order to adopt more agile processes, implement more flexible licensing, and change the governance process. We plan on exploring this possibility with the community, our licensees and several candidate foundations to see if we can move Java EE forward in this direction.

Stiamo discutendo su come possiamo migliorare il processo di sviluppo di Java EE dopo il rilascio di Java EE 8. Crediamo che spostare le tecnologie di Java EE, comprese le implementazioni di riferimento e il kit per i test di compatibilità, ad una fondazione open source potrebbe essere il corretto prossimo passo per adottare un processo più abile, implementare un sistema di licenze più flessibile e cambiare il processo di governance. Progettiamo di esplorare questa possibilità con la comunità, i nostri [clienti] licenziatari e diverse fondazioni candidate per vedere se possiamo mandare avanti Java EE in questa direzione. (enfasi del traduttore).

Abbiamo due notizie in una, quindi: Oracle potrebbe 1) lasciare lo sviluppo di Java EE, conferendolo ad una fondazione per il software open source e 2) cambiare le licenze attuali!
La mossa potrebbe essere solo commerciale per rendere più attraente questa specifica versione di Java, ma la speranza è che sia preludio di una mossa simile anche per le altre implementazioni di Java di casa Oracle, compresa la più diffusa.

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.

Una risposta a “Oracle pensa ad un JavaEE Open?”

  1. Avatar Kim Allamandola
    Kim Allamandola

    IMVHO Oracle si credeva di comprare SUN, teste incluse. Ma gli ingegneri san quanto valgono e in certi ambienti scappano. Adesso Oracle non ha praticamente altro che gusci vuoti in mano e non sa più cosa fare.

    Tanto più, nel caso di J2EE, che Go (golang) comincia a prender campo ed è facile ipotizzare che nel giro di un decennio diventi un serio concorrente o comunque ispiri altri “seri concorrenti”.

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