Microsoft assottiglia la linea tra Windows e Linux

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Continua il lavoro dell’azienda di Redmond per aumentare l’integrazione tra Windows e Linux, al fine di rendere l’utilizzo unificato dei diversi OS più semplice e senza frizione.

L’ultima novità, mostrata da Craig Loewen -program manager in Microsoft- mostra una nuova funzionalità del WSL (Windows Subsystem for Linux) che permette fondamentalmente di integrare meglio gli eseguibili di Windows con quelli presenti anche in diverse distribuzioni Linux.

In under a second I’ve run a Windows executable, I’ve fed that into one distribution of Linux and then taken that output and fed that into another distribution of Linux, which is pretty amazing

In meno di un secondo ho lanciato un eseguibile Windows, mandato in input in una distribuzione di Linux e poi preso l’output ed inviato ad un altra distribuzione, cosa decisamente spettacolare

Quello che si evince dall’output e da quanto mostrato da Craig nella demo delle nuove funzionalità, è che adesso è possibile rapidamente utilizzare il comando di piping per passare input ed output non solo tra Windows e Linux, ma anche tra diverse distribuzioni Linux presenti sulla stessa macchina.

Effettivamente una feature interessante, che vedremo al lancio del WSL previsto nel Windows 10 Fall Creator Update previsto per l’autunno di quest’anno.

Oltre a questa feature interessante, ricordiamo che una delle funzionalità principali previste per il WSL sarà la possibilità di eseguire nativamente binari Linux a 64bit su sistemi Windows, traducendo a runtime le chiamate di sistema Linux con altre comprensibili dal kernel Windows.

Vi lasciamo al video in Craig in cui vengono mostrate rapidamente le nuove funzionalità, nel frattempo, non c’è dubbio, Microsoft sta decisamente iniziando ad amare Linux.

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

6 risposte a “Microsoft assottiglia la linea tra Windows e Linux”

  1. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    ed ecco come Microsoft prende alle spalle Apple per quei clienti hard core che vogliono una bella macchina altamente compatibile con Linux che non sia però linux puro.
    Mentre Apple continua ad aggiungere innovazioni discutibili come la touch bar, cominciano a vedersi dei PC che hanno ben poco da invidiare ai macbook, con un sistema operativo finalmente all’altezza (chi dice che win 10 fa schifo semplicemente non lo ha provato – scritto da chi aveva smesso di usare Windows quando uscì Vista…).
    Penso proprio che il mio prossimo computer di lavoro sarà un surface o equivalente; finalmente Windows diventa utilizzabile

  2. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    faccio una netta distinzione tra quello che uso per lavoro e quello che uso nel privato; nello specifico mi riferivo al primo caso (che è l’unico in cui prendo in considerazione un computer di fascia top come appunto il surface), nel secondo caso preferisco Linux, tranne per i giochi per cui non c’è proprio storia (e non mi importa nulla se MS manda le registrazioni delle mie partite alla NSA)

  3. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    e poi, come diceva un mio parente, la NSA mi può sbattere la faccia in c..o 😀

  4. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    E’ sempre un equilibrio instabile quello che c’è tra il “non ho nulla da nascondere” e il “ho bisogno della mia privacy”. Sicuramente il tema merita un approfondimento a parte, ma la presa di posizione in questo senso determina le scelte tecnologiche.
    Detto che l’unico computer sicuro è quello spento (e senza WakeOnLan), la vostra risposta qual’è in questo senso?

  5. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    la mia risposta è che la vera privacy al giorno d’oggi è ottenibile solo rinunciando a tutto quello che è stato introdotto in questo secolo
    Tempo fa i co-genitori dei miei bimbi all’asilo erano preoccupati che certe foto dei loro figli finissero su google drive con condivisione nominale (non certo pubblica); io risposi che nel momento in cui google, amazon, facebook e compagnia bella sanno di me molto di più di quello che io possa ricordarmi, la mia privacy esiste solo quando sono chiuso in bagno senza cellulare, o eventualmente condivisa con mia moglie nel letto (dove lo stesso sono banditi i cellulari).
    Non credo comunque alla balla del “non ho nulla da nascondere”, data l’estrema relatività del concetto stesso (perché un ebreo avrebbe dovuto nascondere la sua origine nella Germania pre nazista?)

  6. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    chiaramente non lo fa per beneficienza, ma finché per noi utenti è un vantaggio a me sta bene

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