BrickerWind: BrickerBot mette KO tutti i modem in Fibra di Wind

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A Maggio abbiamo parlato di BrickerBot, malware che attaccava i dispositivi IoT:

Tutti i dispositivi colpiti utilizzano un pacchetto chiamato BusyBox, hanno un’interfaccia telnet accessibile dall’esterno ed utilizzano le password di default.

E tutti sarcastici che, ridacchiando, si chiedevano chi potesse mai essere il genio a lasciare le password di default per poi lanciarsi in rete. Beh, abbiamo un vincitore: Wind!

Diversi giorni fa i clienti Fibra di Wind hanno iniziato a segnalare disservizi riguardanti la loro connessione in fibra. Nel giro di pochissimo tempo tutti router in fibra Nokia/Alcatel-Lucent forniti dall’operatore si sono trasformati in “eleganti” soprammobili in grado di fornire al massimo giochi di luci e colori.

Wind, in seguito alle segnalazioni, ha iniviato ai propri utenti Fibra questo SMS:

Gentile cliente, a seguito della sua segnalazione le comunichiamo che il problema dipende da un guasto tecnico del suo modem Nokia. Provvederemo pertanto insieme a Nokia alla sostituzione dell’apparato. A breve la contatteremo per concordare la data dell’intervento. Ci scusiamo per il disagio e rimaniamo a sua disposizione attraverso i nostri servizi di assistenza

Si beh, il guasto tecnico ed il router tramutato in mattoncino sono fuori discussione ma Wind ha inizialmente attribuito la colpa ad un aggiornamento automatico del firmware non andato a buon fine.

Con il passare dei giorni, parrebbe invece che non sia stato un aggiornamento mal riuscito, ma una situazione persistente che ha portato ad un infelice epilogo. Sul sito www.downdetector.it è comparso infatti questo commento dell’utente Bonny F.:

[…]The Wind modems had telnetd running on port 8023 and a default password admin/admin which gave anyone root access to them. Unfortunately the modems got bricked by malware known as ‘BrickerBot’ which wrote random data over the partitions.[…]

I modem Wind utilizzavano il servizio telnetd sulla porta 8023 e le credenziali di accesso di default admin/admin che davano a chiunque l’accesso come utente root. Sfortunatamente i modem sono stati brickati dal malware conosciuto come BrickerBot che scrive dati random sulle partizioni.

La parte peggiore, forse, è che un utente non può modificare queste credenziali sul dispositivo fornito dall’operatore, nonostante magari sia ben conscio delle conseguenze che una cosa del genere potrebbe generare!

A screditare ulteriormente l’ipotesi dell’aggiornamento andato male ci sono anche diversi commenti di utenti apparsi sul forum di Hardware Upgrade in cui ribadiscono che, nonostante l’aggiornamento del firmware, Telnet è sempre raggiungibile sulla medesima porta e con le stesse credenziali.

BrickerBot è nato esattamente con questo scopo: neutralizzare i dispositivi IoT pericolosi. Pericolosi perché avrebbero potuto trasformarsi in macchine al servizio di botnet, come successo in passato con Mirai.

Una lezione di sicurezza non indifferente per Wind (e speriamo anche per altri operatori) che ora ci penserà bene (mi auguro) prima distribuire hardware trascurando completamente ogni tipo di controllo.

La possibilità di concedere agli utenti la modifica di alcuni parametri di base sui loro modem invece la vedo ancora, purtroppo, abbastanza remota.

Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.

2 risposte a “BrickerWind: BrickerBot mette KO tutti i modem in Fibra di Wind”

  1. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    finalmente un po’ di chiarezza sulla vicenda; personalmente approvo pienamente l’operato di brickerbot. Questi dispositivi vanno messi in sicurezza prima di metterli su internet; e che cavolo!

  2. Avatar Kim Allamandola
    Kim Allamandola

    Io inviterei a riflettere su un altro aspetto: un tempo era normale avere il proprio modem ADSL, quindi almeno si *poteva* scegliere. Oggi con la telefonia legata alla scatola dell’ISP non puoi sostanzialmente scegliere. Secondo punto: pur essendo basati su codice open il 99% dei modem-router non sono gestibili dall’utente e questo pone un secondo problema.

    In Francia questa situazione è mitigata dal fatto che i modem (detti semplicemente ‘box’) sono spediti direttamente via corriere con consegna realmente rapida. In caso di guasto si riceve (in cassetta, che qui son *grandi*, per legge e han lo sportello apribile con un passepartout che ogni corriere ha) o se proprio non ci stà si può lasciar scritto di lasciarlo da qualche vicino/da qualche negozio/lasciare un codice di accesso al cancello per il corriere che lo poserà da qualche parte (per chi ha un giardino/terreno) ecc. Il guasto li lascia con calma in qualsiasi ufficio postale nella scatola del nuovo, con il foglio qr-code-ato (già presente nella scatola) incollato sopra quello dell’invio del nuovo. Questo rende per lo meno rapido il ripristino del servizio in caso di guasto e non costringe ad esser in casa per un giorno intero però il problema resta.

    Insisto per proporre, de-jure, l’obbligo di risarcimento assai significativo, per qualsiasi problema provenga da apparati non controllabili dall’utente, non interamente basati su software libero e liberamente modificabile/installabile dall’utente stesso. Sono piuttosto convinto che nel caso la presente situazione cambierebbe assai in fretta.

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