Devuan 2.0 ASCII: il rilascio ufficiale!

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Ne avevamo parlato poco tempo fa, e l’attesa è stata ripagata: Devuan 2.0, denominato ASCII, è stato rilasciato in forma stabile.

Devuan può essere definito come una versione di Debian senza systemd, e la nuova incarnazione si basa sulla versione 9, Stretch, l’ultima stabile: il gap tra le due distribuzioni diventa così praticamente nullo; data la vicinanza delle due distribuzioni (systemd a parte), tutto il parco software di Debian è disponibile (con la notevole eccezione di GNOME che, per scelta dei suoi sviluppatori, ha necessità di systemd).
Rispettati tempi e promesse del tempo del rilascio della beta, compresa la possibilità di usare OpenRC invece di SysV per la gestione dell’avvio dei servizi al boot.
Altra novità è il minisito con l’elenco (e la ricerca) dei pacchetti specifici di Devuan, simile a quanto offerto anche dalle altre distribuzioni principali, così da poter sapere in anticipo se un pacchetto di un certo software è stato adattato per Devuan e con quale versione.

Oltre alla versione principale (con varie possibilità di installazione), troviamo alcune distribuzioni derivate, tra cui le due più curiose sono:

  • Maemo Leste
    creata per i disposivi mobili, compresi Nokia N900/N950 e Motorola Droid 4, riprende il nome dal vecchio progetto maemo. Se avete qualche vecchio dispositivo ancora in giro…
  • DecodeOS
    per creare un sistema a micro-servizi anonimonascosto, sfruttando la rete Tor.

Pronti a fare un giro?

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.

4 risposte a “Devuan 2.0 ASCII: il rilascio ufficiale!”

  1. Avatar Benjamin Sisko

    Hanno pure ricevuto l’endorsment di Bruce Perens… mica bruscolini eh ??!!!
    https://linux.slashdot.org/comments.pl?sid=12212820&cid=56758364

  2. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Sarebbe molto carino se tra i vari init dessero un’occhiata a GNU Shepherd che pur acerbo già lavora con successo su GuixSD. In effetti il sogno sarebbe un’evoluzione su una base comune con Guix che sostituisca pian piano APT e dia una massa tale da poter sia pesare globalmente nella community GNU/Linux (o in quel che ne resta) sia avere un’alternativa a NixOS che solo è fragile…

    Sarebbe un eccellente colpo alla deriva commerciale di GNU/Linux, probabilmente la stessa fine definitiva di Debian (oramai sparito sotto Ubuntu) e dopo un po’ la fine di Ubuntu oramai lanciato verso il cloud/IoT commerciale senza più speranze di ritorno.

    Che dite è solo un sogno?

  3. Avatar Ivan Guerreschi
    Ivan Guerreschi

    Io già mi diverto con GNU Shepherd e Guix 🙂 con Emacs che mi fa da interfaccia. Sicuramete servirebbe una bella alternativa ad APT e Guix è validissimo se fosse spinto di più, mi rimane il dubbio che per certe aziende non è enterprise come la vecchia concezione di package manager

  4. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    È solo poco maturo (pensa solo al supporto a LVM) e poco noto, è diffuso sopratutto nell’accademia, per esempio all’INRIA hanno dei cluster GuixSD grossini, comunque a naso stà crescendo. Personalmente sono su NixOS perché uso alcuni software proprietari che pur secondari mi servono e non ho ancora trovato la via di usarli dentro GuixSD ma il problema principale sia di GuixSD che di NixOS è nella loro natura funzionale: non tutto è stato “{guix,nix}-izzato” e quando ti capita, e nel mondo enterprise dove c’è sempre *spazzatura* commerciale vecchia di anni se non decenni, capita spesso, cavarsi d’impaccio è complicato, talvolta non poco.

    Ovviamente c’è anche la contropartita enorme di avere built-in concetti come infrastructure ad code (sono entrambi interamente “configurati” in pochi file di testo), DevOps (NixOps), immutable servers (ogni rebuild è un ambiente a se, nessuna deriva e per di più nessun lavoro per tenere immagini aggiornate sempre pronte) ecc. Questo ad oggi nessun altro al mondo ce l’ha.

    Penso che l’evoluzione sarà in una divisione tra chi seguirà la preoccupante deriva commerciale di GNU/Linux in corso e chi si “risveglierà” seguendo il percorso “GNU” e quindi tanto GuixSD quanto NixOS. Sfortunatamente non sarà facile gestire questo passaggio, sinora c’era una dicotomia facile da far comprendere: software proprietario da una parte, software libero dall’altra. Domani avremmo software-semi-libero, software proprietario, servizi proprietari basati su codice libero e infine software e servizi realmente liberi. Come insegna Simon (cronache di,) il manager tipo ha uno stack di tre parole, comprendere tutte queste sfumature lo manda in tilt ed il reset (by Simon, a piede) non è proprio applicabile…

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