Microsoft e GitHub, tutti i dettagli svelati nel day after

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Cominciano ad emergere i dettagli relativi alla discussa acquisizione da parte di Microsoft dell’azienda GitHub, casa della maggioranza dei progetti open-source.

Le cifre

Avevamo parlato ieri di cinque miliardi ipotizzati, ma in realtà sono molti di più. Phoronix infatti conferma che sono sette miliardi e mezzo, che verranno pagati in azioni, non cash. Questo dettaglio sembra minimo ed invece è molto rilevante: più che un’acquisizione Microsoft ha inglobato GitHub, vincolando l’acquisto alle proprie stock option. Certo è che domani queste potrebbero subito essere rivendute, ma è un’ipotesi poco credibile. I guadagni di chi ha venduto GitHub sono strettamente correlati a quanto guadagnerà Microsoft (ossia al valore delle azioni) nel futuro.

La gestione

Il nuovo CEO di GitHub è Nat Friedman, vecchia conoscenza in quanto fondatore di Xamarin e Ximian, co creatore della GNOME foundation… Insomma, qualcuno con un curriculum di tutto rispetto.

Le reazioni

Il sondaggio indetto da Phoronix sui Twitter mostra come la maggioranza degli utenti sia poco convinta dell’acquisizione:

ma va detto che i frequentatori del sito sono certamente da considerarsi di nicchia e chiaramente molto affini all’ambito Linux ed open-source rispetto all’utente medio.

Pronti a fuggire da GitHub?

Linux Journal propone una rapida guida che spiega come effettuare il backup dei propri archivi GitHub e GitLab utilizzando il linguaggio Golang, ma una volta recuperati tutti i propri dati dove si potrebbe migrare? nixCraft propone una lista di sei alternative che potrebbero essere utilizzate, tutte da valutare nei pregi e nei difetti. Ma il punto è forse un altro…

… Ne vale davvero la pena?

Ognuno decide per se stesso, ma non c’è ragione di pensare che Microsoft voglia cambiare qualcosa nel come GitHub funzioni, quindi probabilmente la cosa più utile da fare al momento è una sola: restare a guardare e continuare a fare ciò che si faceva prima nella stessa maniera in cui lo si faceva prima.

Il futuro darà le sue risposte!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

9 risposte a “Microsoft e GitHub, tutti i dettagli svelati nel day after”

  1. Avatar PaperJack
    PaperJack

    Io sono d’accordo sulla migrazione in massa.
    Microsoft deve capire che deve tenersi a debita distanza dall’open source.
    L’acquisizione è un mero tentativo di monopolizzare (nuovamente) il mercato del software e dello sviluppo.
    Di conseguenza, vedo la migrazione come il solo modo di mostrare che Microsoft ha comprato la piattaforma e non chi crea i progetti.

  2. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Io francamente userei questa occasione per ricordare a tutti una cosa: non ci sono, o meglio non importa, se un’azienda è “buona” o “amica” piuttosto che “cattiva” o “nemica”. È sempre un’azienda ovvero un’entità il cui scopo è far il SUO interesse, non quello dei suoi clienti, fare soldi PER SE, non per i suoi clienti. Mentre la community che sviluppa per se stessa… Beh, lei è un’entità i cui membri sono anche clienti quindi l’interesse della community sarà l’interesse della maggioranza dei suoi clienti, tipicamente NOI.

    Quindi al posto di alternative a GitHub (che ce ne sono varie) cercherei alternative *distribuite* o per lo meno *decentralizzate* e magari ricorderei che progetti *enormi* e storici NON usano affatto UI stilose ma la mail per gestirsi e data la scala dei progetti direi che si tratti solo di saperla usare per farlo con profitto, non certo un limite tecnico del mezzo.

    Proporrei di domandarsi se ha senso esser tutti su git, ovvero se le features uniche di git siano realmente utili e magari concentrarsi su altri come Fossil che han una webui built-in per chi la vuole e magari farla evolvere in base ai propri gusti.

  3. Avatar Paolo Redaelli
    Paolo Redaelli

    Se Microsoft credesse veramente nel software libero rilascerebbe Windows 10 e Office sotto AGPL3+

    Quando lo farà crederò a Nadella

    Se uno si rilegge gli Halloween document la cosa rientra nella strategia: embrace extend extinguish. Solo che ora lo fanno in modo più furbo.

    Timeo Danaos et dona ferentes

    https://monodes.com/predaelli/2018/06/05/microsoft-github-and-the-flying-donkeys/

  4. Avatar matteo81
    matteo81

    Quindi in definitiva per convincerti Microsoft dovrebbe rilasciare gpl OGNI loro software?? Io voglio sperare che tu stia scherzando …. il kernel Linux viene supportato e mandato avanti per il 90% da grandi aziende che ovviamente rilasciano i sorgenti SOLO quando funzionale al loro business…
    Se il tuo fosse un ragionamento coerente e non ipocrita (parere personale) non ti dovresti fidare di nessuno a parte stallman e qualche coder autodidatta che programma a tempo perso…. niente Intel, Nvidia, amd, Ibm, Qualcomm, Google, Apple ecc….. dove tiri la linea????
    Il marketing di Microsoft non è “amiamo il software libero” ma ” amiamo Linux” … mi pare abbastanza netta la differenza
    Gli Halloween documents appartengono a un’era geologica fa…. un altro mondo, altra dirigenza e un business ormai soppiantato abbondantemente dal tempo….
    A nadella frega meno di zero fare EEE oppure limitare la scelta del cliente… tutte le mosse fatte vanno a integrare più servizi possibili e interoperabili fra loro….
    La Microsoft che citi tu è morta con Ballmer anni fa.

  5. Avatar Paolo Redaelli
    Paolo Redaelli

    Tutte cose sensate. Però noto che anche Apple quando era debole (nel periodo di transizione verso MacOsX, prima dell’era iPhone) era “amicona” dell’«opensource» ed ora è una arcigna sostenitrice delle manette digitali (DRM).

    Il problema è forse mio che rimango diffidente e continuo a chiedermi “ma il cavaliere nero che era un tempo s’è davvero redento?”

  6. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Non s’è redento per nulla, ha solo cambiato strategia. Al posto di abbattere il FOSS, tentativo fallito, lo incorpora rendendolo di fatto al suo servizio.

    Immaginati l’EFI col kernel di Windows come firmware. Aggiungici varie distro installabili dall’Windows store… Chiaro il quadro no?

  7. Avatar Paolo Redaelli
    Paolo Redaelli

    Immaginavo che fosse una cosa del genere….

  8. Avatar matteo81
    matteo81

    Assolutamente no…. A Nadella interessa solo integrare più servizi e software possibili fra loro…. poco importa se il software sia open o closed…. basti pensare a tutto quello che Microsoft ha rilasciato negli ultimi anni in ambito open source, guardacaso proprio dall’arrivo di Nadella…. spiacente Benjamin ma le tue teorie complottiste vanno a farsi benedire….
    Ad oggi Microsoft è l’azienda che sviluppa e rilascia più codice open rispetto a chiunque altro…. questi sono FATTI, non teorie create sulla base di eventi avvenuti 20 anni fa e senza uno stralcio di prova…. torna nel presente che le cose sono leggermente cambiate:)

    E tanto per essere chiari: io sarei molto più preoccupato di Google che non Microsoft…. mi pare strano che un complottista elitario e compulsivo del tuo livello non abbia notato le quote di chrome oppure quelle di Android, l’advertising e tutto il carrozzone….
    Sul rendiconto di Microsoft l’advertising pesa si e no un 5%….. per Google siamo al 90%…. diciamo che se Microsoft ti ha profilato allora Google conosce persino il numero dei peli che hai sotto le ascelle… però quella cattiva è sempre Microsoft giusto??? Obiettività…. questa sconosciuta….

  9. Avatar matteo81
    matteo81

    Ma poi dopo i fantastici post che hai scritto in quell’altro blog hai voglia di discutere pure qui?
    Con rispetto ma io mi dedicherei a pratiche più gratificanti e meno impegnative…
    Puoi anche evitare di commentare visto che tanto il disco rotto è sempre quello…. ovviamente di informatica nemmeno a parlarne… l’importante per te è alzare la bandierina e sventolarla come un ultras…. tenero che sei…

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