Quella particolare suscettibilità degli utenti Fedora… Il GRUB Boot Menu non s’ha da cambiare!

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Cosa succede quando uno sviluppatore di Fedora (Hans de Goede) decide di migliorare l’esperienza di boot di Fedora rimuovendo la schermata di GRUB, esattamente come hanno fatto tutte le altre distribuzioni da tantissimo tempo?

Succede il finimondo, ecco cosa.

Tutto nasce dal post del buon Hans, all’interno del quale propone la modifica, motivandola con ragionevole piglio. Infatti sarà sufficiente, una volta introdotta la feature, premere il tasto ESC (o F8, come sui sistemi Windows) per accedere al menu come di consueto. Nelle intenzioni originali l’introduzione di questa modalità permetterà di rendere più fluido il processo di boot consentendo in ogni caso agli utenti di modificare il default a piacimento, intervenendo sulle impostazioni di default presenti in /etc/default/grub.

Semplice, chiaro, pulito.

E invece no. Il dibattito di innescato dalla proposta sta assumendo toni grotteschi, con decine di persone a favore o contro l’introduzione della nuova modalità, ed è tuttora in corso.

Come andrà a finire? Nessuno lo può sapere a questo punto, ma eccoci di fronte alla dimostrazione di come la democrazia implicita nell’open-source sia in realtà molte volte una costrizione, in quanto anche su aspetti relativamente semplici come questo è possibile discutere, discutere ed ancora discutere.

Vi state ancora lamentando dei lunghi tempi per la formazione del governo italiano? 🙂

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

2 risposte a “Quella particolare suscettibilità degli utenti Fedora… Il GRUB Boot Menu non s’ha da cambiare!”

  1. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    NixOS gestisce grub in automatico cambiando “default” ad ogni aggiornamento (poiché ogni aggiornamento è come un boot environment di OpenSolaris/IllumOS) senza problema alcuno, mostrando la schermata per 2 secondi. Quanto basta per *spare che c’è* e poter fermare il countdown con la spaziatrice. Non diversamente da quel che facevano i vecchi BIOS. Oggi invece l’EFI si nasconde e per arrivarci sulle macchine da gdo con Windows preinstallato devi avviare Windows (se parte), accettare n licenze, infilarti in poco chiari meandri della sua UI di configurazione e finalmente riavviare nell’EFI. Ovviamente i vendor gradiscono questo, un tempo si chiama lock-in, adesso si chiama innovazione per rendere più fluido il processo di boot.

    Vi prego non ditemi che grub è FOSS, che ognuno può renderlo visibile ecc è il concetto il problema. Una strada cattiva non diventa tale nel momento in cui si inciampa o si cade nel burrone, la è e non va bene appena la si imbocca.

    Questa fa il paio con la mania di nascondere i messaggi di boot, così non noti eventuali errori e non li vai a cercare nel log/dmesg, tanto l’utente medio che vuoi che ne sappia dei log…

  2. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    A mio parere il problema non è tanto visibile si, visibile no, ma dare agli utenti la possibilità di scegliere senza dover operare sui file di sistema.
    In questo credo che openSUSE sia un delle poche distribuzioni che si preoccupa di offrire agli utenti strumenti grafici per potere gestire questo tipo di cose come uno meglio crede. https://uploads.disquscdn.com/images/65a30e2508af4d3357f8bdae84c82c151af5a5d81493227cb513bb19600922be.png

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