Quando sei Bruce Perens e ti lamenti, Intel ascolta e… Agisce!

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Lo scorso 22 agosto, nel suo blog personale, Bruce Perens (padre fra le altre cose della definizione di open-source e di cui avevamo parlato recentemente in merito alla cause con Grsecurity) aveva espresso forti perplessità in merito ad un aggiornamento dei termini di licenza relativi al microcode delle CPU Intel, specificamente su questa frase:

You will not, and will not allow any third party to […] (v) publish or provide any Software benchmark or comparison test results.

Non ti è permesso, e non permetterai a nessuna parte terza di […] (v) pubblicare o fornire benchmark software o risultati di test comparativi.

E vien da se che con un presupposto simile, essendo il Microcode parte di ciascuna delle operazioni eseguite dal processore, la limitazione riguardasse implicitamente l’intero processore.

La motivazione di questa specifica immessa da Intel è riconducibile ovviamente alle fix di sicurezza (ovviamente frequenti nell’era post Spectre e Meltdown) che rallentano i processori: Intel non vuole e non ha bisogno di altro sensazionalismo intorno a risultati e benchmark sui propri processori.

Ebbene, non è dato di sapere se a causa di questo specifico blog post di Perens (ma i nostri cinque euro li puntiamo lì) o del frastuono che la licenza ha portato un po’ ovunque Intel è tornata sui suoi passi, correggendo e riadattando la policy in una forma maggiormente compatibile con le esigenze dei clienti, di fatto eliminando le limitazioni evidenziate da Perens.

Well done!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

2 risposte a “Quando sei Bruce Perens e ti lamenti, Intel ascolta e… Agisce!”

  1. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Well done?!

    Per me una simile licenza si dovrebbe aprire un’inchiesta di pubblica sicurezza su quel che vende questa azienda, con sospensione cautelativa di ogni vendita in attesa di collaborazione efficacie da parte di quest’ultima.

    Ma qualcuno si rende conto di quanti settori anche critici han software che girano sopra queste scatole nere? Avete una vaga idea di quali sconquassi può VOLONTARIAMENTE provocare una vulnerabilità inserita ad arte?

  2. Avatar sabayonino
    sabayonino

    @Kim A.
    Senza contare di tutte le falle che ancora non si conoscono (pubblicamente) o che verrano scoperte in futuro 😀

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