Il nuovo update di Microsoft Windows 10 avvisa: cosa installi a fare Chrome o Firefox se hai già Edge?

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Ok, è solo una domanda. Ok, è solo presente nell’ultimo update di Microsoft Windows 10, destinato ad uscire il prossimo ottobre. Ok, è stato segnalato dai tester e quindi non è detto che arrivi alla versione finale. Rimane però il fatto, come segnala The Verge, che la domanda posta dal sistema operativo all’utente in fase di installazione di un browser alternativo al default (quindi Google Chrome o Mozilla Firefox) sia piuttosto equivoca:

You already have Microsoft Edge – the safer, faster browser for Windows 10

Open Microsoft Edge – Install anyway

Hai già Microsoft Edge – il sicuro e veloce browser di Windows 10

Apri Microsoft Edge – Installa comunque

In molti si sono posti il problema sui vari canali social:

https://twitter.com/SeanKHoffman/status/1039573136168169475

Beninteso, non si tratta di niente di illegale, nessuna affermazione (o volontà) di monopolio, solo qualcosa di estremamente fastidioso che ci si poteva forse risparmiare. Lo stesso articolo iniziale spiega come fonti vicine a Microsoft garantiscano come nella versione finale dell’update il warning non ci sarà… Ma allora perché provarlo?

Lasciamoci condividendo l’obiezione posta dall’autore del Tweet qui sopra, perfettamente legittima nella sua semplicità: cara Microsoft, se avessi voluto usare il vostro browser lo avrei usato.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

6 risposte a “Il nuovo update di Microsoft Windows 10 avvisa: cosa installi a fare Chrome o Firefox se hai già Edge?”

  1. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Bhe… stà roba è nulla in confronto alla porcheria che hanno fatto quando hanno “forzato” gli utenti di windows 7, all’upgrade a windows 10.

  2. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Però è l’ennesimo segno di un’evoluzione che il bipede medio non vuol proprio comprendere: nei sistemi informatici “di tendenza” (e purtroppo anche nell’hw) l’utente NON È il padrone, anche se ha legalmente comprato un dispositivo, è solo un inquilino costantemente controllato e semi-diretto dal vendor. Se prendessimo un legislatore degli anni ’50 il giorno dopo avremmo il 100% di questi prodotti ritirati dal mercato e gli AD e i membri con responsabilità in qualche modo provabile sotto processo per attentato alla democrazia e forse pure per crimini contro l’umanità. Oggi, scaldando l’acqua della metafora della rana di Chomsky, i più al massimo scrollano le spalle.

    Persino la PORCATA di OneDrive fa scrollare le spalle. Il bipede medio non si rende manco più conto di cosa è sul suo computer e cosa è sui server del big di turno. Non si rende manco conto che magari la corrispondenza, contabilità ecc della sua azienda passa da questi sistemi, ovvero è più o meno in mano al vendor.

  3. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Infatti.. è per questo che me frà un po tornerò a tirar fuori i vecchi pentium con vecchie distribuzioni linux e al massimo dos e gem, e i vecchi mac classic o amiga.
    Per come stà virando il mercato IT, anche professionale (con licenze annuali a tempo e hardware sempre meno affidabile che ti costringe a mettere in piedi sistemi di HA anche per piccole realtà), mi stò disaffenzionando di questo mondo.

  4. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Lato professionale il trend è tutto sul cloud di qualcuno, tipicamente Amazon&c, in effetti aziende medie o grandi con server fisici, tolto roba “locale”/LAN non c’è praticamente più… Anzi, il commerciale di turno non perde occasione di suggerire qualche soluzione * as a service che a sua volta si poggia su servizi di terzi… La bella storia di “Pippate di sotto” (comune brianzolo non altrimenti identificato) apparsa su ILI qualche tempo fa oggi non la conosce più nessuno.

    Comunque, pur ancora con numeri piccoli e in forte ritardo e col “rischio hardware” sulla testa qualcosa si muove, se guardi sul solito GitHub&c quanti progettini CLI nuovi nascono e crescono, quanto lavoro, pur mediamente “banale” è nato e stà nascendo intorno alla zsh, a fish, a emacs ai fork di vim vuol dire che ancora gente appassionata che vuole un certo ambiente c’è, purtroppo siamo tornati indietro al tempo dello studente cantinaro che giocava col “clone di unix” di turno durante l’università…

  5. Avatar Massimo Luciani

    Vent’anni dopo le bastonate prese da varie autorità antitrust in giro per il mondo, Microsoft prova ancora a portare avanti pratiche monopolistiche.

  6. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Lo stesso è accaduto nel mondo PC/hw, prima provarono Palladium e furono fermati con sdegno generale, oggi c’è il “secure-boot”… È il principio della rana di Chomsky. Al momento l’acqua comincia ad esser oltre la temperatura di comfort ma il bipede medio ancora non se ne cura.

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