Abbiamo più volte dato spazio a notizie riguardanti computer con Linux pre-installato o, ancora meglio, progettati proprio intorno a Linux, come quelli prodotti da System76.
In effetti non sono molti i vendor che lanciano sul mercato un pc o laptop direttamente con Linux nonostante l’hardware magari sia perfettamente compatibile; ad esempio, i ThinkPad sono Red Hat Certified Hardware ma vengono puntualmente venduti con Windows.
Dell ha voluto differenziarsi e qualche anno fa ha introdotto, tra i modelli di fascia alta, l’XPS 13 Developer Edition che di fabbrica viene fornito con Ubuntu pre-installato.
Dell non si è accontentata però di installare Ubuntu giusto per offrire un’opzione all’utente ma, considerando a chi è rivolto quello specifico modello, ha deciso di lavorare a quattro mani con Canonical per certificare Ubuntu 18.04 LTS sul suo nuovo XPS 13 Developer Edition.
L’XPS 13 è infatti il primo laptop che installa automaticamente il servizio Canonical Livepatch che, ricordiamo, permette di installare patch critiche del kernel senza bisogno di riavviare la macchina.
L’XPS 13 racchiude il meglio di quello che si trova ora sul mercato:
- i7-8550U 8th gen. (8 core, 4GHz!)
- LPDDR3 2133MHz
- 512GB PCIe SSD
- monitor touch 13.3 4K InfinityEdge
- Intel UHD Graphics 620
- 3 porte USB-C
Zdnet ha effettuato dei benchmark utilizzando la Phoronix Test Suite, tool che si focalizza principalmente sulle performance dei sistemi Linux, e per compilare il kernel 4.18 ci ha impiegato “solo” 461.5 secondi, niente male per un laptop!
Il prezzo? La configurazione utilizzata da Znet costa poco meno di 1800$ ma il modello base parte da 899,99$, non male per un laptop di quella fascia.
In passato questo modello è stato disponibile in Italia ma al momento non ve n’è ancora traccia sul sito di Dell.
Chissà se sarà solo questione di tempo o se non ci proveranno nemmeno a proporre un laptop con Linux nativo…
Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.
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