Adobe si giustifica: la richiesta per Linux è troppo bassa

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Storicamente uno dei motivi che si additano ad un’adozione lenta di Linux sui computer è data dalla mancanza di videogame, cosa che spinge gli utenti -soprattutto i più giovani- a restare legati a piattaforme proprietarie.

Ultimeamente il lavoro che Valve sta mettendo sulla piattaforma Steam, e più precisamente sul progetto Proton, sta facendo si che questo capitolo si avvii ad una chiusura, ma la user-base non sta aumentando in maniera sensibile.

Un’altra categoria di persone che faticano ad avvicinarsi, soprattutto nel mondo business, al nostro adorato sistema operativo è quella dei grafici: seppur alternative open non manchino, basti pensare a software come GIMP o Inkscape, quando si entra nella maggior parti di uffici che si occupano di grafica o fotoritocco i programmi che si vedono sugli schermi di quasi tutti arrivano da una sola azienda: Adobe.

Con la sua posizione dominante sul mercato è -tristemente- normale che la sua assenza sul pinguino causi l’ovvio ricadere di molti professionisti del settore su sistemi operativi proprietari che, però, sono supportati.

Su Adobe User Survey, sito in cui è possibile votare per le migliorie dei software Adobe, risulta chiaro che l’interesse -seppur presente- è decisamente basso: la richiesta di supporto a Linux per Premiere Pro ha (al momento) meno di 2000 voti: se consideriamo la quantità di utenti che utilizzano quel software, è un numero decisamente basso.

Inoltre, sulla richiesta esplicita di un utente su Twitter, l’azienda californiana ha spiegato il perchè non è presente una versione per il sistema operativo da noi tanto amato:

Engineering has limited resources and there’s not a big enough demand for a Linux version of Premiere quite yet, I’m afraid.

Il team di ingegneri ha risorse limitate e crediamo non ci sia ancora abbastanza richiesta per una versione Linux di Premiere

Seppur il tweet non sbatte proprio la porta in faccia a questa possibilità (rimandando al link di Adobe User Survey che vi abbiamo fornito), sicuramente stiamo ricadendo nel solito circolo vizioso: non è presente una versione per quella piattaforma, gli utenti sono costretti ad usare altri sistemi operativi e, quindi, le richieste per quella piattaforma non aumentano in modo sensibile.

Cosa ne pensate? Secondo voi è possibile convincere gli esperti del settore a provare -e migrare- ad alternative libere, o l’unico modo per entrare anche in quel campo è spingere per un maggior supporto da parte di questa azienda che, comunque sia, continuerà a sviluppare software chiuso?

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

11 risposte a “Adobe si giustifica: la richiesta per Linux è troppo bassa”

  1. Avatar Giancarlo Piccinini
    Giancarlo Piccinini

    se portassero Adobe su linux a mio avviso morirebbe Windows si sarà qualche accordo

  2. Avatar Guglielmo Cancelli
    Guglielmo Cancelli

    Mi pare di aver letto che in passato microsoft abbia “oliato” adobe per evitare che i suoi prodotti diventassero fruibili sul pinguino. Se trovo la fonte la pubblico.

    Per la migrazione magari potrebbe bastare una versione personalizzata di wine, come proton per steam. Il lavoro sarebbe molto meno che fare tutto nativamente.

  3. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Ma no dai…il motivo per cui la piattaforma dominante in ambito desktop è Windows è solo ed esclusivamente legata al fatto che Windows è pre-installato sul 99% dei dispositivi. Quando un utente, non esperto compera un notebook con Windows trova difficoltoso installarne un’altro, nella maggior parte dei casi non sono in grado, alcuni hanno paura che questo invalidi la garanzia, altri si chiedono perché farlo, dopotutto con Windows riescono a fare tutto. Io ho abbandonato completamente Windows 6 anni fa e da allora utilizzo solo Gnu/Linux, ma pensare che gli utenti non passano a Gnu/Linux perché non c’è Photoshop è falso, questo riguarda una piccola fetta di utenti, ma mica sono tutti grafici professionisti ! Come è assurdo pensare che Microsoft si sia accordata con Adobe per non arrivare in Gnu/Linux, Microsoft non ha bisogno di questi trucchetti, quando è l’unico OS pre-installato dai produttori. Ma voi vi immaginate la signora di Voghera, che non sa niente di informatica, compra il notebook e va a casa a installare Gnu/Linux ?

  4. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Credo che oggi come oggi sia una falsa giustificazione.
    I framework per l’astrazione dell’hardware sono parecchi, e non credo che la versione per osx possa essere così diversa per un eventuale porting su Linux (si ok, su os c’è Acqua etc.etc.)

  5. Avatar JackPulde
    JackPulde

    Morire non penso… Però porterebbe Linux ad essere più utilizzato anche in ambito desktop.

    Inoltre mancherebbero anche altri programmi che esistono solo su MacOS e Windows… (esempio: Office365 e AutoCAD).

  6. Avatar Guglielmo Cancelli
    Guglielmo Cancelli

    Se portassero Adobe su linux, gli utenti windows continuerebbero ad utilizzarlo su windows, e gli utenti linux potrebbero (almeno in alcuni casi) eliminare dual boot e/o macchina virtuale

  7. Avatar savino
    savino

    Se Adobe andrebbe su linux tante aziende invece di migrare a Windows 10 mettono direttamente linux -mint Ubuntu etc..senza spendere un centesimo poi oggi come oggi di molte cose si fanno online basta con sto windows di merda io con linux mi ci diverto e penso ci si può lavorare tranquillamente io voglio che linux sbatte la porta in faccia a Windows basta con pc con Windows incorporato monopolio stop linux a mio parere oggi come oggi è più facile di Windows.

  8. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Non credo… per far morire windows bisognerebbe fare il porting anche di Autocad, Micro$oft Office, e qualche altro di minor diffusione ma altrettanto importanti…. Non è proprio roba da poco.

  9. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Un po’ in ritardo ma… Autocad non interessa altro che il settore civile e DraftSight (by Dassault la casa madre del CAD/CAE/CAM 3D parametrico più potente e diffuso al mondo, con IBM) fa essenzialmente quel che fa Autocad al punto che persino gli uffici tecnici di molti comuni lo han adottato…

    Office è un cancro per inerzia, di nuovo non credo che tecnicamente cambierebbe nulla, le suite Adobe invece purtroppo si perché se per tutti gli utenti “casuali” il software libero è più che sufficiente per un fotografo, videomaker ecc non lo è *tecnicamente* altrettanto…

  10. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Considera che il 99.999999% del software commerciale è talmente mal scritto che difficilmente si riesce a gestire se non con una fatica mortale, solo sul minor numero di piattaforme possibili…

  11. Avatar Casper
    Casper

    Il discorso è molto semplice. Quando si lavora le cose devono essere iper collaudate e funzionali. Io sono un grafico. Al momento la suite Adobe funziona su osx e su windows (ma anche altre, tipo Corel, affinity). Sarei ben felice di passare a Linux ma il primo passo deve essere fatto dalle software house. Io non posso passare a Linux e lavorare su macchine virtuali per convincere Adobe o altri a darmi una versione del software per Linux. Sono però certo che se domani Adobe annunciasse la sua suite per il pinguino passerei immediatamente ad una distro Linux senza nemmeno pensarci 2 secondi. Il primo uso serve per forza essere fatto da ci produce software. Il secondo sarà fatto dai professionisti ed il terzo ed ultimo dalle scuole che educheranno le nuove generazioni al sistema operativo del pinguino.
    Sinceramente? Credo che non succederà mai! Resterà sempre un prodotto di nicchia Linux e questo è un grosso peccato.

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