La lenta morte di UNIX

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TL;DR: UNIX is alive and well. UNIX commerciale non tanto.

Negli anni ’90-2000, i servizi misson-critical che richiedevano downtime nullo e performance elevate o venivano erogati da mainframe oppure ci si affidava a macchine UNIX.

I quattro big di UNIX commerciale erano:

  • Sun Microsystems: fondata nel 1982, produceva server e workstation basati su SPARC con installato SunOS e Solaris. Acquistata nel 2010 da Oracle, è riuscita a sopravvivere un po’ ma ormai la direzione presa da Oracle non è certo quella di UNIX;
  • Silicon Graphics, Incorporated (SGI): anche lei nasce nel 1982 ed usava una sua versione custom di UNIX, IRIX, con workstation basate su processori Motorola 68xxx, poi passati negli anni a processori basati su RISC (tipo il DEC Alpha);
  • HP:  parliamo del branch enterprise ovviamente, che offre HP-UX, sistema proprietario basato su UNIX per processori Motorola 68xxx e successivamente PA-RISC e Itanium;
  • IBM: offre AIX, sistema operativo con oltre 30 anni di servizio alle spalle, tutt’ora in sviluppo.

Secondo alcune ricerche di mercato condotte dalla Gartner, ad oggi solo 1 server su 85 fa affidamento su UNIX proprietari visto che quasi tutte le applicazioni UNIX possono essere facilmente (più o meno) spostate su sistemi Linux o Windows.

Tutto quel che resta oggi di UNIX a livello commerciale rimane legato ad ambiti finanziari e governativi, con applicazioni critiche, estremamente custom e che gestiscono una mole di lavoro tale da rendere estremamente complicato e rischioso una riscrittura del programma ed una migrazione.

Il declino c’è ed è ben visibile, ma Gartner prevede che la coda sarà abbastanza lunga, anche oltre 20 anni… e anche tra 20 anni, qualcuno che vorrà restare con UNIX ci sarà!

Oracle ha già dichiarato che non svilupperà più nulla per Solaris ma si è impegnata a supportarlo fino al 2034.

Il mondo SGI e IRIX è scomparso nel 2006, dopo l’acquisizione da parte di Autodesk.

HP Enterprise vende ancora qualche HP-UX ma principalmente a clienti che richiedono un upgrade da sistemi più datati e supporterà i server per 5 anni dopo la loro EOL.

L’unica che non muore mai pare essere Big Blue che tuttora sviluppa per AIX e vende continuamente nuovi sistemi. Molti dei clienti che utilizzano AIX non pensano nemmeno di lasciarlo ma anzi, cercano comunque l’innovazione sfruttando al massimo il sistema.

La paura sembra il punto di forza ed il punto debole di UNIX: chi resta è perché, come detto sopra, ha timore di affrontare le complicazioni di riscrittura del codice, ed anche la questione economica, visto l’investimento previsto una procedura simile, non è indifferente!

Chi scappa invece è perché teme che in futuro non ci saranno le competenze per gestire uno di questi sistemi: i VUA (Veteran Unix Admins) non saranno eterni!

In conclusione pare proprio che UNIX (commerciale) sia destinato a sparire, lentamente, in silenzio… Un motivo in più per tenermi ben stretta la mia Ultra5: per non dimenticare.

Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.

2 risposte a “La lenta morte di UNIX”

  1. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    A parte HP-UX, gli altri li ho visti tutti, ma Linux è stato l’unico con il quale sono riuscito ad andare molto più addentro al sistema in generale.
    E poi, anche se non era unix, anche VMS su Digital, ha ancora un piccolo posto nei miei ricordi di gioventù.

  2. Avatar David Paliani
    David Paliani

    Dipende…. di per se le varie piattaforme offrono vantaggi e svantaggi solo se si prende in considerazione il kernel e parte dei servizi costruito intorno.
    Il vero dramma sono le librerie che si sono aggiunte dopo.
    Per niente sicure, alcune inutili (per la mission della piattaforma) molte semplici operazioni commerciali in opposizione ad altre.
    Il dramma di unix?
    Le regole. Mancano completamente.
    Ed infatti ad oggi molte distribuzioni stanno colassando sotto il peso di questo caos, risultando più insicure e instabili di qualsiasi altro S.O.
    Ma …. dico, ma, se guardiamo ad un sistema unix rigoroso con certificati di conformità e con corredo garantito (mi viene in mente OpenGroup con motif…) allora direi che unix ne avrà per parecchio.
    Un tentativo venne fatto con CDE all’ epoca, c’erano quasi riusciti, ma influenzati dai punti sopra descritti, i vari grandi marchi che vi avevano aderito sono caduti nell’ errore della banale competizione e nel tentativo di renderle gaficamente accattivanti. (…curioso poi il fatto che HP ci ritonò qualche anno dopo affermando che gnome non garantiva adeguati standard di sicurezza….)
    Se per morte si intende spazzar via tutta sta roba che puo’ andar bene come educational …. bhe allora dico magari.
    Intanto …. la Apple che morta non è affatto, va avanti indisturbata con la sua variante basata su mach/BSD. Segno che le regole (quando ci sono) fanno la differenza. Ovviamente il tutto ha un prezzo.
    Ecco perchè le workstation unix non sono mai state a buon mercato….

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