Ubuntu abbandona i 32-bit e Valve non ci sta

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Negli scorsi giorni Canonical è riuscita a sollevare un bel polverone (e non poco sgomento) tra gli utenti Ubuntu annunciando che, a partire dalla prossima release, la 19.10 (Eoan Ermine) avrebbe abbandonato il supporto all’architettura i386, i 32-bit:

The Ubuntu engineering team has reviewed the facts before us and concluded that we should not continue to carry i386 forward as an architecture.  Consequently, i386 will not be included as an architecture for the 19.10 release, and we will shortly begin the process of disabling it for the eoan series across Ubuntu infrastructure.

Il team di ingegeri di Ubuntu ha rivisto i fatti insieme a noi ed abbiamo concluso che non dovremmo continuare a portare avanti l’architettura i386. Di conseguenza, l’i386 non verrà inclusa come architettura nella release 19.10, ed a breve inizieremo con la disabilitazione dalla serie Eoan sull’infrastruttura di Ubuntu.

Apriti cielo. La rimozione completa del supporto a 32-bit lascerebbe in crisi molti utenti e sviluppatori che sì, potrebbero usare Ubuntu 18.04 (LTS) fino al 2023, ma che poi si ritroverebbero in braghe in tela perché aggiornando l’OS sarebbero impossibilitati ad installare eventuali librerie a 32-bit.

Dopo questa serie di polemiche, arriva una sorta di “c’è stato un misunderstanding“, sempre da chi aveva dato il primo annuncio:

I’m sorry that we’ve given anyone the impression that we are ‘dropping support for i386 applications. It is simply not the case. What we are dropping is updates to the i386 libraries, which will be frozen at the 18.04 LTS versions.

Mi dispiace di aver dato a tutti l’impressione di voler “abbandonare il supporto per il software i386”. Non è questo il caso. Quello che non supporteremo più saranno gli aggiornamenti alle librerie i386, che verranno congelate alle versioni presententi nelle 18.04 LTS.

Ah, dunque restano. Ma completamente prive di aggiornamenti di ogni sorta. Magra consolazione? Beh, le applicazioni continuerebbero a funzionare almeno.

A qualcuno però la cosa non è andata particolarmente a genio: Valve. In un tweet piuttosto secco annuncia che Steam for Linux non supporterà (e non raccomanderà nemmeno) più nessuna versione di Ubuntu a partire dalla 19.10 in avanti:

https://twitter.com/Plagman2/status/1142262103106973698

Ma quanto impatta davvero la rimozione di tutto il supporto a i386? Alan Pope di Canonical ha fatto dei test con dei risultati non particolarmente confortanti, in effetti.

L’anno di Linux su desktop è sempre più un pallido miraggio.

Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.

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