Windows7 è morto, lunga vita ad Ubuntu

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In questo periodo molti utenti di Windows 7 sono alle prese con un cruccio: come sopravvivere alla fine del supporto del loro amato sistema operativo?
Di fatto le soluzioni a disposizione sono 3:

  • Acquistare un nuovo computer, venduto con un sistema operativo in supporto (presumibilmente Windows 10);
  • Eseguire l’update a Windows 10 (ma se non l’hanno ancora fatto probabilmente c’è un motivo valido);
  • Passare ad un sistema operativo alternativo;

Ed è proprio su questo ultimo punto che ha deciso di far leva Canonical, pubblicando un how-to che spiega come aggiornare da Windows 7 ad Ubuntu. In effetti, perché non cogliere la palla al balzo?

L’articolo ne segue un altro, pubblicato alcuni giorni fa, che dà alcune motivazioni per cui gli utenti dovrebbero passare ad Ubuntu, ed ha lo scopo di guidare anche gli utenti non tecnici non solo nel capire se effettivamente Ubuntu può essere una soluzione alternativa (spoiler alert: per il 90% degli utenti lo è), ma anche nel processo di effettiva migrazione.

We will provide a series of detailed, step-by-step tutorials that should help less tech-savvy Windows 7 users migrate from their old operating system to Ubuntu. We will start with considerations for the move, with emphasis on applications and data backup. Then, we will follow up with the installation of the new operating system, and finally cover the Ubuntu desktop tour, post-install configuration and setup.

Forniremo una serie di tutorial passo-passo dettagliati che dovrebbero aiutare gli utenti meno-tecnici di Windows 7 a migrare dal loro vecchio sistema operativo ad Ubuntu. Inizieremo con le considerazioni per il cambio, sottolineando le applicazioni ed il backup dei dati. Poi, seguiranno l’installazione del nuovo sistema operativo ed infine copriremo un tour del desktop Ubuntu e le configurazioni post-installazione.

Quindi questo articolo del blog è solo il primo di una serie che dovrebbe effettivamente aiutare chi sta pensando di fare il salto a Linux.

La parte interessante è data dall’approccio squisitamente pratico che il post mostra: dopo un breve excursus sulla terminologia comunemente usata (quel che noi intendiamo ovvio con “distribuzione”, può non esserlo per molti utenti, ad esempio), ed un piccolo richiamo sul perché scegliere Ubuntu, si passa subito al software.

Già perché ogni utente si chiederà: potrò fare quello che facevo prima allo stesso modo in cui lo facevo prima? Ed è giusto dare una risposta il più chiara possibile. Nel caso specifico, Canonical fornisce una tabella dei software più comuni (si passa dai browser alla suite Office, passando per i videogame e la chat ed arrivando ai software di foto-ritocco e video editing), in cui viene indicato se è disponibile per Windows, se è disponibile per Ubuntu ed alcune informazioni aggiuntive nel caso non lo fosse, indicando alternative o soluzioni valide.

Infine va ad accompagnare l’utente nella procedura più delicata prima della reinstallazione: il backup dei dati! Indicando all’utente, con tanto di screenshot, di eseguire un backup dei dati personali (questi possono risiedere ovunque sul disco), viene poi spiegato non solo dove trovare (e salvare) le configurazioni applicative dei software più utilizzati, ma viene anche anticipato che (nei prossimi articoli) seguiranno indicazioni su come prendere questi backup e renderli disponibili nel nuovo fiammante OS che si andrà ad installare.

Insomma, sicuramente una guida che potrebbe convincere alcune persone a fare il fantomatico salto e, nell’attesa che Microsoft risponda alla Free Software Foundation rendendo open-source Windows 7, Canonical potrebbe farsi veicolo del portare molti utenti al nostro amato sistema operativo libero, con il vantaggio che si tradurrebbe nell’uso dell’OS da lei sviluppato.

Una vittoria per tutti!

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

26 risposte a “Windows7 è morto, lunga vita ad Ubuntu”

  1. Avatar Domenico Sgarbossa
    Domenico Sgarbossa

    Già perché ogni utente si chiederà: potrò fare quello che facevo prima allo stesso modo in cui lo facevo prima?

    Questa è la cagione di tutti i mali ed il motivo per il quale il passaggio da windows a Linux ha sempre fallito!
    La mia contro domanda è : “perchè dovresti?”
    Uscire dalla tua zona di confort e modificare quale abitudine (spesso errata) è così devastante?
    Ho uno storico di conversioni windows – linux molto positivo, buona parte dei miei conoscenti ha abbandonato windows e usa felicemente il pc con Mint (scelta personale, no flame please!).

    Sapete quale è il principale scoglio iniziale?
    La funzione X richiede 2 click piuttosto che 1, oppure il nome della funzione è leggermente diverso, fino ad arrivare al fatidico “questa funzionalità è mancante, non posso usare il sistema!! sono bloccato, aiuto!!!!” (l’icona era sulla destra dello schermo anziché a sinistra).

    A mio avviso è l’approccio che è sbagliato: puoi fare sicuramente quello che facevi prima ma dovrai prendere un po’ di dimestichezza col sistema per capire che la tua importantissima funzionalità X non si trova più nel punto A ma nel punto B.
    Finché si insisterà col “esattamente come prima” non se ne verrà mai a capo…

  2. Avatar Mauro Miatello
    Mauro Miatello

    servirebbe anche 7zip (GUI) per Linux, integrato con i file manager

  3. Avatar Mauro Miatello
    Mauro Miatello

    è da terminale

  4. Avatar Guglielmo Cancelli
    Guglielmo Cancelli

    Vero, chi è riuscito a superare questo scoglio oggi mi chiede di installargli Linux quando ad esempio compra un nuovo pc.
    Per assurdo dovrebbe superare nuovamente lo stesso scoglio nel momento in cui fosse costretto a ritornare su Windows, o spostarsi su OSX

  5. Avatar Emiliano Bronzoni
    Emiliano Bronzoni

    Gnu linux e una passione …e un modo di pensare Windows no.io uso arch linux da anni e mi trovo super bene… e non bloccato..

  6. Avatar Domenico Sgarbossa
    Domenico Sgarbossa

    Da notare che, a parità di utente, se si deve passare a linux (quindi un sistema visto come roba da nerd) e cambiare qualche abitudine è tutto un problema, non funziona niente, etc. etc.
    Se il medesimo utente deve passare a OSX (notoriamente il sistema dell’utente “figo”) allora si ri-impara tutto e va bene così, non un fiato.
    Il miglior prodotto Apple? Il marketing aziendale.

  7. Avatar Tomas
    Tomas

    Ho un ufficio in cui ho costruito tutto da solo. Un server ubuntu virtualizzato con esxi , e anche un pc con mint per la segretaria che si occupa del call center. Ma se parliamo di server, linux ha veramente senso, se invece parliamo di un uso desktop linux mint o ubuntu non sono windows. Moltissimi programmi non funzionano e moltissimi driver non esistono. Il tempo impiegato per risolvere questi problemi genera costi alti e frustrazione. Non parliamo poi del fatto che la curva di apprendimento è molto alta perchè l’interfaccia grafica è limitata e deve quasi sempre cedere il posto alla riga di comando.
    Linux non è per tutti e serve a scopi ben precisi. Da notare poi che il divario si amplia sempre di più perchè l’utente è abituato a S.O. user friendly magari a casa ha solo uno smartphone ed è un giovane che non ha mai sentito parlare di windows 95. Con questo non vuol dire che apprezzo windows 10 . Io uso 8.1 e riesco a far bene tutto.

  8. Avatar Matteo Fracassetti
    Matteo Fracassetti

    Fotografia perfetta, direi.
    Se non ti dispiace, questa spiegazione la riciclo!

  9. Avatar Alfredo Favata'
    Alfredo Favata’

    Utilizzo Linux da parecchi anni, da Slackware a Suse a Mandrake (come si chiamava un tempo Mandriva) per finire, guardacaso, su Ubuntu. Concordo con i vari commenti che sottolineano la facilità di rimpiazzare Windows con Linux semplicemente avendo voglia di imparare a fare le stesse cose in modo diverso, questo però è attualmente vero se si parla di utente casalingo “medio” non gamer. Purtroppo, per il momento e nonostante tutti gli sforzi di Valve e della comunità, i giochi vengono sviluppati quasi esclusivamente per Windows e i sistemi anticheat ne impediscono l’utilizzo da Linux anche quando la compatibilità è stata raggiunta (es Fortnite). Per quanto riguarda l’ufficio, invece, le cose si complicano ulteriormente, in particolare se sono già in essere procedure complesse che si appoggiano alla suite Office di Microsoft. Ad oggi la compatibilità con prodotti alternativi come ad esempio Libre Office è molto limitata e richiede un nuovo sviluppo per riscrivere tutte eventuali procedure automatizzate. Per tutto il resto…sono il primo a consigliare di provare a passare a Linux!

  10. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    No, Si integra benissimo nel file manager da dove puoi scompattare archivi, crearne ecc. direttamente dal menu contestuale.

  11. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    Non solo, negli anni quanti stravolgimenti hanno dovuto sopportare gli utenti windows ? Passando da una versione all’altra di windows e/o di office diverse funzionalità sono state spostate e/o nascoste, spesso con la scusa di rendere più semplice la gestione ma imponendo scelte predefinite decise in modo arrogante e presuntuoso da qualcuno che ritiene di sapere meglio dell’utente come questi debba e voglia lavorare.
    Non ho mai sentito lamentele sul dover cambiare delle abitudini da chi sia passato da un’auto italiana ad una tedesca ritrovandosi con la retromarcia che si innesta spostando la leva in avanti invece che indietro; nei primi anni in cui guidavo la moto era normale, quando si provava quella di altri amici, chiedere se il cambio fosse a destra o a sinistra e la prima in su o in giù, ci bastava che per tutte fosse necessario tirare la frizione, innestare la prima e mollare la frizione; la posizione del cambio rimaneva solo un dettaglio ininfluente. Alla fine è solo una questione di pregiudizio e chiusura mentale. Del resto io trovo ostici OS/X ed il menu di w10.

  12. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    Uso linux da anni, la linea comandi mi serve per fare velocemente gli aggiornamenti o installare programmi con due comandi invece di utilizzare l’interfaccia grafica che mu farebbe perdere più tempo (con windows avrei la comodità di dover cercare il sito per il download tra la selva di siti che rifilano il pacchetto taroccato per rifilare la giusta dose di bloatware/adware, ma tutto rigorosamente con un’interfaccia grafica – il browser – che mi darebbe la possibilità di godere, nel frattempo, di mille banner pubblicitari.)
    La uso per configurare in apache i siti locali che sviluppo; su windows potrei utilizzare uno dei tanti pacchetti “WAMP” che permettono la gestione del tutto da interfaccia grafica, pacchetti che spesso non si riescono a far funzionare decentemente e non fanno altro che limitare le funzionalità e rendere più farraginoso il tutto.
    La uso per copiare da e verso sistemi remoti con rsync al posto di filezilla, impiegando meno della metà del tempo che sarebbe richiesto dalla ‘comoda’ interfaccia grafica.
    Gli utenti comuni possono benissimo fare a meno della linea comandi; sviluppatori e sistemisti che la ritengano una cosa troppo esoterica hanno, a mio avviso, sbagliato mestiere.
    In quanto ai driver, negli anni ho visto parecchi amici e/o clienti che hanno dovuto buttare via dispositivi comprati da poco ma resi inutilizzabili per il passaggio alla versione nuova di windows, per la quale non sono stati sviluppati (con vista fu una strage).

  13. Avatar Erlembaldo
    Erlembaldo

    Sono d’accordo con chi ha parlato di mancanza di GUI in Linux. Io stesso, che sono un utente medio, spesse volte sento la mancanza di una GUI per un programma che vorrei utilizzare per analizzare indipendentemente i file BAM dei genomi antichi. Esiste un readme con le istruzioni per utilizzare il medesimo programma anche in Linux ma, credetemi, è una rottura unica dover smanettare con il terminale per decine e decine di minuti quando devo già attendere, per l’analisi automatica del file BAM, alcune ore (a seconda del processore che si possiede). E io tutto questo lo faccio per hobby… vorrei, invece, chiedere a chi deve utilizzare software specifico per il lavoro. Per esempio architetti e geometri…

  14. Avatar Tomas
    Tomas

    Due cose:
    Qui dentro ci sono persone che hanno una buona conoscenza del pc e tu sei uno di quelli.
    La riga di comando serve tutte le volte che devi installare qualcosa che non è nel gestore pacchetti. Sarà comoda e super veloce per me per te e per altri qui dentro, ma non per gente che usa il pc con open office ma magari non riesce a configurare lo scanner o aggiornare teamviewer.
    Linux è insostituibile e fortissimo per certe attività ma non per l’uso di tutti i giorni con le capacità di un utente medio.
    Molte aziende di hardware producono driver inutilizzabili per linux e noon li aggiornano mai, e versioni di software mai testati. Guarda hp per esempio..

  15. Avatar Salvatore Chichi
    Salvatore Chichi

    Io sono ancora con Windows XP, perché sono povero. Ma cosa gliene frega a quelli.

  16. Avatar Domenico Sgarbossa
    Domenico Sgarbossa

    Fai pure 😉

  17. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    bhe.. linux è free, ed alcune distribuzioni girano ancora su vecchio hardware a 32 bit, anche se sempre meno purtroppo.

  18. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    mha, la vedo dura. L’utente medio abituato ad una certa gui e a certi softwares, non migreranno a Ubuntu, o a qualsiasi altra distribuzione. andranno su windows 10.

  19. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    Per le applicazioni non disponibili nel gestore pacchetti da anni ho sempre trovato il pacchetto deb da scaricare ed installare con dpkg o le istruzioni per aggiungere il repository; imparare a digitare “dpkg -i” o fare il copia-incolla di un paio di istruzioni non mi sembra richieda una laurea in ingegneria spaziale. Sono almeno dieci anni che non mi è più capitato di dover scaricate i sorgenti e compilare un’applicazione o dei driver. In compenso mi è capitato di poter utilizzare dispositivi non più supportati da windows.
    Per riuscire ad aggiornare un pc a w10 ho dovuto prima fare il reset del sistema poiché, dopo aver macinato qualche ora, al primo avvio di win10 dava un errore sulla migrazione dei dati e ripristinava win7; ovviamente nessuna informazione utile in rete (solo soluzioni non funzionanti o rimandi a inutili e prolissi articoli di kb ms). La maggior parte degli utenti windows che conosco non sarebbero stati in grado di farlo, dovendo quindi tenersi il sistema obsoleto o buttare via il pc. Però possono aggiornare (o meglio, aggiungere visto che non disinstallano il vecchio) teamviewer a colpi di click.

  20. Avatar Tomas
    Tomas

    Molta gente usa i pc per andare a vedere i prodotti su amazon o stampare un pdf. Non ha nessuna conoscenza informatica, per loro è difficile orientarsi solamente cambiando browser. Windows avrà tanti difetti ma la gente lo riesce ad usare. E per favore non dire che i pacchetti deb vanno sempre al primo colpo,non fare finta che i problemi siano solo originati da gente incompetente.
    Linux è frammentato e non ha il supporto driver di windows, perchè è opensource, nemmeno i mac sono seguiti tanto comewindows, le case non spendono per sviluppare ciò che non viene usato.
    Linuxmint si incarta da solo con gli aggiornamenti, e poi le versioni più aggiornate dei software, non funzionano più.
    Lo vedi l’utente windows a fare una piccola intranet con Samba?
    Se lo vedi vivi in un mondo tutto tuo..
    E con questo non voglio alzare la polemica. Ma non vendere l’illusione che tutti possono passare a linux

  21. Avatar Domenico Sgarbossa
    Domenico Sgarbossa

    In parte hai ragione, ma concordi con me se dico che continuare a illudere la gente del fatto che si può cambiare sistema senza imparare nulla di nuovo è sbagliato?
    Come ha già scritto qualcuno, anche windows nel tempo è cambiato a livello di interfaccia eppure in quel caso le lamentele sono state molto ridotte!
    Dovremmo, e parlo di chi ha un minimo di conoscenza informatica, cercare di far ragionare gli utenti e fargli capire l’importanza di avere un minimo di elasticità nell’uso dei proprio strumenti.
    E’ tutta questione di mentalità: tutti ad osannare l’ultima funzionalità introdotta dal sistema più in voga al momento (che magari usiamo per pure diletto, vedi social e messaggeria varia) e tutti pronti a criticare il minimo cambiamento nel sistema operativo che usiamo per lavoro (che a differenza del primo ci permette di portare in tavola la pagnotta!).

    In merito a Mint sinceramente ho avuto solo riscontro positivo e non mi si incarta nulla da tanto (sarò fortunato io!) . Vero invece che i pacchetti non sono sempre aggiornati all’ultima versione, ma non sempre serve disporne. Per il resto è una distro come ce ne sono tante e non è detto sia necessariamente la migliore.

    L’esempio che porti della creazione della piccola intranet locale secondo me è fuorviante… per queste necessità gli stessi utenti che hai citato all’inizio del tuo messaggio non sarebbe in grado in procedere autonomamente indipendentemente dal sistema.
    Si tratta di una operazione che richiede un minimi di conoscenze specifiche e si presumo che chi le ha le sappia espletare tanto in windows quando in Linux… per tutto il resto c’è “mio cuggino che è bravissimo!” 😀

  22. Avatar JackPulde
    JackPulde

    Piccola parentesi… Secondo te la maggior parte delle persone si cimentano a fare una piccola intranet con Samba?
    Con Ubuntu (e penso che valga per qualsiasi distro principale) una volta che colleghi un NAS (per esempio) te lo ritrovi già su “Rete” sul file manager (Nautilus, Dolphin ecc..) senza fare configurazioni strane.

  23. Avatar JackPulde
    JackPulde

    In parte hai ragione, ma concordi con me se dico che continuare a
    illudere la gente del fatto che si può cambiare sistema senza imparare
    nulla di nuovo è sbagliato?
    Come ha già scritto qualcuno, anche
    windows nel tempo è cambiato a livello di interfaccia eppure in quel
    caso le lamentele sono state molto ridotte!

    Questo perchè in un’ottica di una persona che non se ne intende di informatica, quando va dal negozio di turno, vede tutto Windows (dai 250€ ai 1500€ circa) e poi vede MacOS (come minimo dai 1200€ circa in su).

    Il ragionamento potrebbe essere (è un esempio):

    – Compro Windows? Molto probabile, anche perchè posso permettermi un pc a 400/500€ per fare quelle 4 cose che mi servono
    – Compro MacOS? Cosa? 1200€ come base di partenza?! Anche no per quello che mi serve!

    e basta… Linux non esiste nei negozi, non sapranno neanche cos’è.

    Quindi, tornando al tuo commento, non sapendo che esistono alternative ovvio che un cambiamento (che sia o no forzato e/o sbagliato) nel tempo, comporti un obbligo anche ad adeguarsi (Win7 –> Win 8 –> Win 8.1 –> Win10).

  24. Avatar Domenico Sgarbossa
    Domenico Sgarbossa

    Ti dirò, in molti casi ahimè non è così (e personalmente preferirei fosse come l’hai descritta tu).
    Oggi i prodotti Apple sono quanto di più Cool sia disponibile quindi il pubblico dei non addetti ai lavori è anche disposto a svenarsi per comprare qualcosa che è molto al di sopra delle sue necessità.

    Logiche come: mi serve effettivamente? esistono alternative più economiche ? vengono surclassate dal “è più figo, io devo averlo!”.
    Ora, premesso che ognuno “investe” i proprio soldi come meglio ritiene, trovo assurdo che quello di cui ti lamenti su dispositivi low-cost diventi uno sforzo sostenibile su dispositivi hi-end solo perchè fa figo.

    Concordo con te che una presenza a livello commerciale/pubblicitario gioverebbe molto a linux.

  25. Avatar Roberto
    Roberto

    mi hai tolto le parole di bocca….purtroppo anche linux ha i suoi limiti… e sono tanti..

  26. Avatar Roberto
    Roberto

    ho provato ubuntu 19.10 per testarlo come PRESTAZIONI….delusione….con win 7 ho prestazioni migliori… STOP..

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