Maui vuole la convergenza tra Linux ed Android

Oramai molti smartphone che utilizziamo sono di potenza equiparabile (o quasi) a quanto utilizziamo su pc, e diverse applicazioni che prima erano pensabili solo per questa seconda piattaforma vedono la luce anche in versione mobile.

Ed è proprio per questo che diverso tempo fa si è iniziato a parlare di “convergenza“, ovvero della possibilità di scrivere un’applicazione che non solo funzioni su entrambi i dispositivi (o tutti e tre, se consideriamo anche i tablet), ma che anche a livello di interfaccia non abbia bisogno di alcuna riscrittura per essere eseguita su l’uno o l’altro. Un piccolo sogno per molti sviluppatori (indipendenti e non) che vedrebbero il loro lavoro quasi dimezzato sapendo di offrire però un prodotto il più malleabile possibile.

Le persone che già lavorano a Nitrux, una distribuzione basata su Ubuntu con un occhio di riguardo alle app portabili, hanno iniziato a definire il Progetto Maui, una comunità open-source per la creazione di applicazioni convergenti tra desktop Linux e smartphone Android.

Come ben sappiamo il kernel sotto non è tanto diverso, ma l’idea di Maui Project è quella di creare il MauiKit, un framework per le interfacce (ovviamente modulare ed open-source) costruito sopra l Kirigami UI di KDE ed ai QT Quick Controls 2, il tutto con l’idea di aiutare gli sviluppatori proprio a raggiungere la convergenza con un occhio di riguardo alle performance.

Alcune applicazioni sono già state creare utilizzando MauiKit e, soprattuto le Maui HIG (Human Interface Guidelines) e, dobbiamo dire, con risultati che sembrano molto ben fatti su entrambi i dispositivi. E’ il caso, ad esempio, di VVave, un gestiore di musica, e Buho un’applicazione per la gestione delle note, già disponibili su Invent di KDE.

Con l’arrivo di dispositivi come il PinePhone ed il Librem 5, in effetti, telefoni basati su Linux (n.b. su Linux, non su Android) stanno realmente arrivando sul mercato e, indipendentemente da quanto poi questi siano buoni prodotti o meno, la convergenza diventerà sempre più un tema caldo anche nei nostri lidi.

Non ci resta che vedere se MauiKit (e tutto il Maui Project) saranno davvero la soluzione che tutti cercano.

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

Una risposta a “Maui vuole la convergenza tra Linux ed Android”

  1. Avatar Erlembaldo
    Erlembaldo

    Il Pinephone sembra interessante, soprattutto per il prezzo contenuto, per un utente che non ha grandi aspettative ed esigenze. Il Pinebook, invece, costerà anche poco, ma la dotazione hardware è imbarazzante. Siamo nel 2020 e noto sempre, con disappunto, che i prezzi delle macchine sembrano essere sempre alti… se li si trova bassi, allora è hardware indecente. Oltretutto, se anche si provasse ad acquistarli, sono già esauriti da Pine64 e non si sa quando li venderanno nuovamente.

    Va bene che non si spendono più 2.500.000 lire per un computer fisso come nel 1994… ma per avere qualcosa di minimamente paragonabile ai fasti dell’hardware anni ’90 oggi, al netto dell’evoluzione, si spende ancora la stessa cifra, se non di più… cambia solamente la valuta.

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