La missione di Canonical per il 2020, o più in generale per il futuro, appare molto chiara: abbassare il livello di complessità della gestione delle applicazioni all’interno degli ambienti cloud. L’obiettivo è appunto quello di rendere più accessibili, mediante la centralizzazione della gestione, tutti quegli strumenti che sono alla base delle strutture cloud moderne.
Come racconta dsxcentral.com, l’obiettivo di Canonical è quello di includere sotto la stessa, uniforme, gestione componenti quali Database, log, monitor, alert, Kubernetes, virtual machine e tutto quanto rientra nella schiera del necessario all’interno del cloud.
Il tutto con un’interfaccia comune, quella di Juju:
Your interface with the application will be exactly the same, independent of where that application is running. Portions of your applications can be running on Amazon Web Services, some can be on VMware, some can be on Kubernetes, and some can be on bare metal. The Juju commands to deploy, manage, integrate, and monitor will all look exactly the same.
L’interfaccia verso le applicazioni sarà esattamente la stessa, indipendentemente da dove queste stiano girando. Porzioni delle tue applicazioni potrebbero girare su AWS, altre su VMware, altre su Kubernetes ed altre su bare metal. I comandi Juju per effettuare deploy, gestione, integrazione e monitor appariranno esattamente gli stessi.
Le mosse dell’azienda di Mark Shuttleworth sono guidate dall’osservazione del mercato, in particolare per quanto riguarda le esigenze manifestate dagli utenti. Un recente sondaggio della Cloud Native Computing Foundation (CNCF) ha confermato come sia la complessità lo scoglio maggiore che gli operatori del settore rilevano nella fruizione dei servizi. Da qui la risposta di Canonical.
Ma non finisce qui. Con l’aprirsi del mese di aprile si fa sempre più vicino l’arrivo della nuova release Long Term Support di Ubuntu, la 20.04, della quale è appena uscita la beta che presenta succose novità.
Una in particolare per gli utilizzatori Desktop modificherà quanto mostrato in fase di boot all’utente finale. Se oggi infatti, nonostante diverse tentativi di copertura per lo più mal riusciti, si assiste a un costante flickering delle schermate (un po’ testo, un po’ immagini), il nuovo aggiornamento di Plymouth guidato da Canonical promette di risolvere definitivamente il problema, garantendo una fluidità mai raggiunta sinora.
Staremo a vedere come e quanto questo si rivelerà effettivo nell’utilizzo, la data di uscita di Ubuntu 20.04 (nome in codice Focal Fossa) comunque non cambia: 23 aprile 2020.
Restate sintonizzati!
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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