Shuttleworth fa seguito ad Ubuntu 20.04 raccontando di Canonical

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Quale miglior occasione dell’uscita di una nuova release LTS (Long Term Support) di Ubuntu per parlare un pochino dello stato dell’azienda che sta alle spalle della distribuzione, Canonical?

Mark Shuttleworth, fondatore e CEO dell’azienda, ha colto la palla al balzo e, per cominciare, ha detto che (finalmente) Ubuntu è per lo meno auto-sostenuta:

We’re now well past the point where Ubuntu and all its supporting systems and infrastructure are dependent on me. If I were to meet my maker tomorrow. Ubuntu will continue in the very capable hands of the team at Canonical and the community.

Abbiamo oramai ben passato il punto in cui Ubuntu e tutti i sistemi a supporto ed infrastrutturali erano dipendenti da me. Se dovessi incontrare il mio creatore domani, Ubuntu continuerebbe nelle mani molto capaci del team in Canonical e della community.

Purtroppo i dati reali sono tutti in mano allo stesso Mark, essendo l’azienda privata, ma avendo sede ufficiale sull’Isola di Man, rientra nella gestione delle aziende registrate nel Regno Unito, e deve quindi fornire un report. Seppur l’ultimo risalga al 15 dello scorso Ottobre e contenga i dati fino al 31 Dicembre 2018, possiamo comunque cercare di fare qualche analisi.

Nonostante comunque Canonical non raggiunga i livelli di Red Hat in termini di guadagni, è possibile notare che l’azienda è in positivo dal 2018, ed esattamente con un ingresso di 83.4 milioni di dollari, si stima un netto di profitto di circa 10.85 milioni.

I motivi per cui i guadagni, seppur presenti, risultino molto minori di quelli di Red Hat sono, a detta dello stesso Shuttleworth, che “Ubuntu è molto più economica di RHEL” e che molti utenti Linux enterprise la eseguono sui loro server senza acquistare il supporto. Ad esempio, nonostante Ubuntu sia l’istanza più eseguita su Amazon EC2 (come dall’analisi di Cloud Market), è anche vero che la maggior parte viene eseguita senza Ubuntu Advantage, il supporto di Canonical.

E la cosa non tenderà a migliorare: a partire da Ubuntu 20.04 Canonical offre 10 anni di supporto, sia per la distribuzione che per oltre 30.000 software open-source in qualche modo associati ad essa. Ma va bene, per Shuttleworth:

Our strength is in the cloud. In the public clouds, we see tremendous demand.

La nostra forza è nel cloud. Nel cloud pubblico, vediamo richieste incredibili.

Considerando queste premesse, quindi, qual è lo stato della famigerata conversione ad azienda pubblica (quotata in borsa) di Canonical, di cui spesso discusso in passato. Beh, al momento non se ne fa ancora nulla:

We are taking a cautious posture this year because it’s difficult for us to know that’s going on with our customers. We’ve set specific targets for revenue and growth rates as preconditions effectively for an IPO. We feel we’re very privileged in the way we operate makes us resilient in the face of the challenges of the pandemic. But of course our customers may be impacted. It’s difficult for us to predict that now.

Stiamo prendendo una posizione cauta quest’anno perché è difficile per noi sapere come proseguirà con i nostri clienti. Abbiamo impostato obiettivi specifici in termini di entrate e rapporto di crescita come precondizione effettiva per una IPO. Ci sentiamo molto privilegiati dal fatto che il modo in cui operiamo ci rende resilienti di fronte alle sfide della pandemia. Ma, ovviamente, i nostri clienti potrebbero esserne impattati. E’ difficile per noi fare previsioni adesso.

E quindi i dubbi introdotti da come effettivamente le aziende usciranno da questa pandemia globale fanno rallentare il discorso ma, se continuerà la crescita che c’è almeno da due anni, non viene esclusa la possibilità di fare questo grande passo.

Non ci resta che guardare e vedere come evolverà l’azienda e la distribuzione!

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

Una risposta a “Shuttleworth fa seguito ad Ubuntu 20.04 raccontando di Canonical”

  1. Avatar Erlembaldo
    Erlembaldo

    La guerra delle distribuzioni commerciali… ah, bei tempi quelli durante i quali Linux era o Slackware o Debian…

    Io, comunque, vedo sempre Canonical come Shuttleworth-dipendente… e penso proprio che sarà così a lungo.

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