Lenovo: ThinkPad e ThinkStation certificati per Linux

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L’accoppiata ThinkPad – Linux va avanti da decenni ormai, ma nel 2020 non è più una cosa solo “di nicchia” e se n’è accorta anche Lenovo che ha visto la sua user base ampliarsi molto, includendo anche figure non necessariamente “sistemistiche”.

Nelle scorse ore, tramite un comunicato stampa, Lenovo ha annunciato che tutti i modelli, in qualunque configurazione, di ThinkStation e ThinkPad saranno certificati per funzionare con Ubuntu e RedHat.

Sia chiaro, funzionava tutto anche prima e, per esempio, alcuni modelli di ThinkPad (high-end) venivano già certificati da Red Hat. La vera novità sta nel fatto che ora proprio tutti i modelli di queste due serie verranno certificati, senza dover per forza scegliere tra una selezione limitata.

In particolar modo per le workstation, Lenovo assicura un supporto completo end-to-end, dalle patch di sicurezza agli update per driver, firmware e BIOS. In aggiunta, si prevede un servizio di aggiornamento dei driver che inserisca eventuali patch dei driver direttamente nel Kernel, in modo da mantenere sempre stabilità e compatibilità.

Sarà anche possibile scegliere la versione OEM di Ubuntu LTS che, a differenza della versione standard, viene sottoposta da parte di Canonical a certificazione e test di regressione su base costante, sempre per la questione stabilità.

E come accennato tutto questo va in aggiunta all’accoppiata storica per eccellenza ThinkPad – Red Hat, a cui di recente si è aggiunto anche il Fedora Project, per iniziare ad offrire portatili con Fedora preinstallato.

Everyone from software developers, media and entertainment professionals, system administrators, AI professionals, IT engineers and data scientists will have access to some of the industry’s broadest selection of software, AI frameworks, and workflow enhancement tools.

Tutti, dagli sviluppatori software ai professionisti di media e intrattenimento, gli amministratori di sistema, i professionisti di IA (Intelligenza Artificiale), i tecnici IT e gli scenziati di dati avranno accesso alla più ampia selezione industriale di software, framework per AI e strumenti che migliorino i processi.

Secondo Lenovo tutto questo Linux non potrà che giovare a chiunque nell’IT. E visto che i portatili arriveranno con Linux out-of-the-box, quale occasione migliore per sviluppare nuove competenze anche in questo campo, visto che di solito sono tutti abituati a Windows?

Diciamo che su quest’ultima parte, personalmente, ho qualche riserva ma, considerando l’insieme, sicuramente sono passi molto positivi per il Pinguino e l’intera comunità open-source.

Certo, stando a NetMarketShare, gli utenti che utilizzano Linux sul proprio PC sono un misero 2%… un 2% che però si fa sentire a gran voce!

Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.

6 risposte a “Lenovo: ThinkPad e ThinkStation certificati per Linux”

  1. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    Secondo me una buona parte di utenza windows passerebbe tranquillamente a linux se semplicemente gli fosse fornito su una macchina nuova dicendo che è la nuova versione di windows con l’interfaccia grafica rinnovata.
    Spero che altri produttori seguano l’esempio, se non altro per poter acquistare dei pc senza il rischio di ritrovarsi una macchina dive risulti impossibile o comunque arduo installare il nostro sistema preferito.

  2. Avatar xan
    xan

    la cosa che non è chiara è se si potranno acquistare senza pagare il pizzo a microsoft e se magari l’equivalente cifra andrà a canonical o red hat

  3. Avatar xan
    xan

    discorso qualunquista

    all’epoca IE dominava il mercato con un html modificato per dare problemi alla concorrenza. oggi abbiamo il browser piu usato al mondo direttamente compatibile con linux. inoltre la compatibilità di open office è nettamente miglirata senza contare la possibilità di usare microsoft office web.

    poi se vuoi fare semplicemente un discorso disfattista generico e qualunquista trova un altra persona

  4. Avatar xan
    xan

    questo è un ragionamento, il primo post non era motivato e sembrava solo voler sparare me*da senza motivo. andando nel dettaglio di quello che hai scritto:
    1) chrome è basato su chromium (progetto open) e lato standard web non ci sono differenze ad oggi riscontrate, tanto che anche microsoft lo usa come base per edge ormai. questo significa ormai il web è realmente uno standard aperto, penso che questo sia fuori discussione
    2) che la compatibilità di open office o ms office web non sia al 100% mi interessa poco, sarà al 99%. alla fine piu o meno tutti possono usarlo senza problemi
    3) lavoro in accenture e riesco a lavorare usando solo linux. non penso che questa cosa fosse possibile 10 o 20 anni fa a parità di lavoro
    4) grazie a steam e proton anche giocare con linux è diventato banale

    secondo me l’unica cosa vera che manca ancora è la vendita di massa di pc in cui puoi scegliere il sistema operativo, ma secondo me ci si arriverà anche grazie a trump 😀

  5. Avatar xan
    xan

    dipende dai contesti, tutta la mia famiglia usa il pc solo office + browser. li ho passati tutti a chrome os. io gioco e lavoro da 10 anni con ubuntu: faccio il programmatore.

    che ci siano dei contesti specifici dove ci sono degli applicativi non compatibili con linux è vero ma non sono piu cosi tanti

  6. Avatar Mauro Miatello
    Mauro Miatello

    per la massa è ancora presto, ma è un altro piccolo passo
    cmq 2% sul totale fa’ giusto qualche milione…. (per la precisione 7, mi pare di aver letto da qualche parte)

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