L’Irlanda dona alla Linux Foundation la sua app per il contact tracing

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Se in Italia Immuni non sta avendo particolarmente successo, in Irlanda invece Covid Tracker Ireland, in poco più di una settimana dal lancio, è diventata una delle app di contact tracing più scaricate in Europa.

Realizzata da NearForm, società di sviluppo software che segue anche progetti per Microsoft, Intel e Condé Nast, e costata 850.000 euro (a cui si dovranno aggiungere dai 350 ai 400.000 euro di mantenimento annui), in brevissimo tempo ha sorpassato 1,3 milioni di download (l’Iranda ha una popolazione di poco meno di 5 milioni di abitanti!), superando le più rosee previsioni.

Per fare un paragone, in Italia siamo oltre 60 milioni di abitanti e, ad un mese dal lancio di Immuni, i download sono stati solo 4 milioni circa. Ragionateci sopra [cit.].

Fran Thompson, portavoce dell’Health Service Executive (HSE), il successo dell’app è dovuto sia dalla fiducia che i cittadini hanno per il Governo ma anche dagli studi e dalle ricerche fatti in fase di sviluppo, risultando in un app facilmente fruibile da chiunque.

Visto il successo, l’HSE ha deciso di donare il codice di Covid Tracker Ireland alla Linux Foundation, sotto il nome di COVID Green.

Questo potrà permettere ad altri Paesi e Governi che magari dispongono di meno risorse – o che magari non sono riuscite a produrre un’app “convincente” – di sviluppare e distribuire nuove app partendo da una base solida.

NearForm farà sempre parte del progetto e continuerà ad avere un ruolo chiave come parte del Comitato Tecnico di COVID Green per gestire lo sviluppo e l’organizzazione dell’app all’interno della Linux Foundation, tenendosi in contatto con esperti di sanità pubblica ed accademici.

NearForm inoltre gestirà tutto l’ambiente cloud che fa funzionare COVID Green, fornendo assistenza 24×7 ed occupandosi delle evolutive infrastrutturali.

Il software viene rilasciato sotto licenza Apache 2.0 e farà parte di un progetto più grande, il Linux Foundation Public Health (LFPH), il quale obiettivo è quello di aiutare le autorità operanti nel settore della sanità ad utilizzare software open-source per far fronte alle emergenze sanitarie.

Nonostante l’efficacia di queste app per il contact tracing sia ancora tutta da dimostrare, resta comunque un segnale estremamente positivo quello di apertura e condivisione per riuscire affrontare situazioni critiche.

Being open è sempre meglio, no?

Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.

3 risposte a “L’Irlanda dona alla Linux Foundation la sua app per il contact tracing”

  1. Avatar Mauro Miatello
    Mauro Miatello

    mi son sempre chiesto perché l’europa non abbia fatto un’app unica, che senso ha che ogni paese abbia la sua?

  2. Avatar Giacomo
    Giacomo

    pensiamo ad un tedesco che viene in vacanza in Italia: un’app unica europea avrebbe portato vantaggi a Germania e Italia. Con app separate nel caso che il tedesco sia venuto in contatto con un positivo italiano e poi rientrato in patria non potranno essere presi provvedimenti in modo tempestivo.

  3. Avatar Viktor Kopetki
    Viktor Kopetki

    esatto, e non solo per vacanza ma anche e sopratutto per lavoro. e poi un sw europeo avrebbe dato tutta un’altra impronta alla cosa. per me una grande occasione persa.

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