La guerra è accesa da anni: da una parte abbiamo Microsoft con il suo Office, usato praticamente da quasi tutto il mondo, e dall’altra parte la The Document Foundation con LibreOffice, alternativa libera e -tendenzialmente- compatibile con la suite dell’azienda di Redmond.
In questi giorni è stata annunciata la release 7 di LibreOffice che, tra le altre feature, supporta l’ultima versione dell’OpenDocument Format (ODF) 1.3, la presenza di un nuovo engine grafico, Skia, che sfrutta l’accelerazione Vulkan per le GPU per fornire migliori prestazioni, oltre ad una migliorata compatibilità con i formati tipici della suite di Microsoft, docx, xlsx e pptx.
Ma per quale motivo affermiamo che forse è proprio la miglior soluzione office per il proprio PC? Beh, oltre al fatto dell’apertura stessa della piattaforma, cosa sempre buona e giusta, fa capolino anche il forte rallentamento che l’azienda di Nadella ha dato negli ultimi anni alla propria soluzione desktop, puntando tutto all’alternativa in cloud Office 365.
Come la stessa Microsoft ammette in un suo post comparativo tra Office 2019 ed Office 365:
Office 2019 also delivers full installs of the Office apps we know and love—but they’re “frozen in time.” They don’t ever get updated with new features, and they’re not cloud-connected. Also, Office 2019 doesn’t support real-time coauthoring across apps, and it doesn’t have the amazing AI-powered capabilities that come with Office 365
Office 2019 fornisce un’installazione completa delle applicazioni Office che conosciamo ed amiamo – ma sono “congelate nel tempo”. Non vengono sempre aggiornate con le nuove funzionalità e non sono connesse al cloud. Inoltre, Office 2019 non supporta l’editing contemporaneo in tempo reale tra le applicazioni, e non ha le funzionalità avanzate basate su intelligenza artificiale che sono presenti in Office 365
(Consigliamo la visione dell’articolo di Microsoft perché è decisamente particolare vedere l’azienda di Redmond fare video comparativi in cui, di fatto, schernisce un proprio prodotto in virtù di un altro che essa stessa produce).
Quindi il futuro delle applicazioni di Microsoft, per loro stessa ammissione, è per Office 365 che, oltre a tutte i vantaggi già descritti, prevede un costo annuale di accesso ai servizi.
Tutto molto bello, tutto molto “cloud” ma se vogliamo qualcosa che giri sul nostro computer e ci permetta di lavorare anche offline? Beh, o ci teniamo la versione “zoppa” di Office fornita da Microsoft, oppure possiamo usare alternative complete e ben compatibili, e proprio qui si inserisce LibreOffice.
Ovviamente LibreOffice non è disponibile solo per Linux, ma la sua disponibilità anche per Windows, macOS e ChromeOS la rende, di fatto, l’unica applicazione office al momento che può essere eseguita da “qualsiasi” sistema operativo. Ed, ovviamente, se invece siete fan del cloud, potete comunque restare liberi grazie a LibreOffice Online.
Non resta che aggiornare e, perché no, magari abbandonare il buon vecchio ed abbandonato Microsoft Office in funzione di qualcosa più fresco, completo ed aggiornato.
Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.
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