Microsoft ha sottoposto una serie di patch agli sviluppatori del Kernel richiedendo che Linux possa essere eseguito come partizione root su Hyper-V, il suo hypervisor per l’esecuzione di istanze Windows e non.
Stando a Wei Liu, principal software engineer in Microsoft:
A complete virtualization stack with Linux
Uno stack di virtualizzazione completo con Linux
… magari da usare su Azure, dove le istanze Linux hanno surclassato ampiamente quelle Windows.
Liu ha inviato una RFC (request for comment) che per ora si limita solo ad implementare quelli che sono i “componenti strettamente necessari per far funzionare le cose”.
“Ci saranno una serie di patch successive per implementare un device node (/dev/mshv) in modo che i programmi dello user space possano creare ed eseguire macchine virtuali. A fine luglio abbiamo anche eseguito il porting di Cloud Hypervisor e siamo stati in grado di avviare una macchina Linux con device Virtio “
Cloud Hypervisor è un’implementazione sperimentale di un hypervisor open source di Intel, scritta in Rust. È un monitor per VM basato su KVM, l’hypervisor del Kernel Linux.
L’obiettivo principale delle patch proposte riguarda la Top-Level Functional Specification (TLFS) di Hyper-V, che regola il comportamento di Hyper-V con altri componenti dell’OS, rivolta agli sviluppatori di sistemi operativi.
Un punto sul quale Microsoft è meno confidente, e per la quale chiede supporto alla community Linux, riguarda una potenziale modifica del comportamento del Kernel quando si accede alla memoria hardware in un modo che influisca anche sull’accesso alla GPU ed alla CPU, accesso gestito da un system memory manager.
Liu non fa di certo mistero che il lavoro fatto in Microsoft sia “liberamente ispirato” al codice di Xen, altro hypervisor molto popolare.
Al momento, la partizione root di Hyper-V può eseguire solo Windows ma se gli sviluppatori del Kernel approveranno la richiesta, Linux verrà eseguito come partizione root in Hyper-V, consentendo accesso diretto all’hardware e creare partizioni per le VM che ospita, esattamente come in Xen.
We recognized open source is something that every developer can benefit from. It’s not nice, it’s essential. It’s not just code, it’s community.
Abbiamo riconosciuto che l’open source è qualcosa da cui ogni sviluppatore può trarre vantaggio. Non è bello, è essenziale. Non è solo codice, è comunità.
In attesa della risposta di Linus (e degli sviluppatori) a questa richiesta, e se nel frattempo foste stati travolti da questo entusiasmo di Microsoft per “la comunità”, potete registrarvi come Insider e provare il nuovo Edge… per Linux!
Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.
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