Un marketplace di Red Hat (ma più che altro di IBM) per le applicazioni Kubernetes, pardon… OpenShift

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Da dove scaricate le applicazioni per i vostri cluster Kubernetes (o OpenShift)? Compilate a mano? Avete dei repository locali che gestite in autonomia? E cosa succede quando operate in ambienti cloud ibridi, avete una sorgente da cui attingere che è sicura , efficiente ed affidabile?

Ecco, se a qualcuna di queste domande avete saputo rispondere, vi farà piacere sapere che Red Hat (chiaramente dietro la sapiente mano di IBM) ha creato un proprio marketplace dove comprare e deployare container: https://marketplace.redhat.com.

Si tratta di una collezione di software (al momento si contano 62 prodotti in vendita), certificati per la piattaforma OpenShift e sulla quale viene garantito il funzionamento. I prodotti spaziano per ambito: monitoring, logging, tracciatura e, ovviamente, machine learning.

In questo video dalla musica inebriante, ecco presentato il prodotto:

Se ve lo state chiedendo, certo, il tutto è a pagamento, nel consueto meccanismo di subscription che ha fatto la fortuna di Red Hat Enterprise Linux, ed ogni prodotto avrà il suo costo.

Per fare qualche esempio, KubeMQ, una piattaforma di messaging per Kubernetes, parte da 5.000 dollari annuali ad istanza. MongoDB Enterprise Advanced from IBM Enterprise parte da 15.480 dollari annuali (e inclusi nel prezzo ci sono 256 GB di memoria). Altre soluzioni, come Linstor, una soluzione di archiviazione dati per container, ha un costo di soli 290 dollari… Per ogni Terabyte.

Se siete stati attenti vi sarà balzato all’occhio un particolare: i prodotti in questione non sono nativi Red Hat, sono infatti sviluppati e manutenuti da altre aziende che, appunto, partecipano al marketplace, ricevendo al contempo anche le valutazioni. Infatti ogni “app” ha anche la sua reputazione basata sulle famose 5 stelle.

Se siete sviluppatori di applicazioni per Kubernetes il marketplace di Red Hat potrebbe diventare il trampolino per il vostro successo: ma ricordate, dovrete essere certificati per girare su OpenShift.

Ultima considerazione a latere del prodotto, sembra finalmente che dopo l’avvio silente l’impronta IBM sulle strategie Red Hat stia iniziando a farsi sentire. Nelle varie presentazioni del marketplace il colore rosso la fa da padrone, ma la sensazione è che, guardando da vicino, le cose stiano man mano diventando molto blu.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.