Disponibile la Beta di Fedora 33

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In previsione del rilascio fissato per fine ottobre (si spera…), il Fedora Project ha annunciato un paio di giorni fa la disponibilità della beta di Fedora 33.

Le versioni restano sempre tre – Server, Workstation ed IoT – e si riconfermano alcune modifiche di cui avevamo accennato nei mesi scorsi:

  • uso di BTRFS come file system di default: Fedora, sin dalla versione Core 1, ha sempre fatto affidamento sulle varie versioni di ext ma gli sviluppatori hanno ritenuto più interessanti alcune feature che BTRFS ha da offire, come il copy-on-write e la compressione trasparente. In questa versione di Fedora saranno disponibili sono alcune funzionalità base ma l’idea è quelle di aggiungerne di nuove progressivamente;
  • GNOME 3.38, l’ultima release disponibile che integra un supporto migliorato per i monitor multipli (gestisce refresh rate differenti) e per lo screen recording;
  • gestione temperatura e performance migliorate su CPU Intel, includendo thermald di default;
  • nano come editor di default perché “is a more approachable editor that is more welcoming to new users” – è un editor più amichevole di vi, per i nuovi utenti;
  • nella versione KDE, è abilitato di default l’earlyOOM che interviene quando RAM e swap scendono al di sotto della soglia del 10% di risorse disponibili e lancia dei SIGTERM al processo con l’oom_score più alto;
  • rimozione supporto a Pyhton 2.6 e 3.4 ed al modulo mod_php in favore di php-pfm;
  • confermato il passaggio a systemd-resolved; dopo qualche dubbio dell’ultimissimo momento, si è deciso comunque di procedere perché le anomalie/problemi rilevati all’utilizzo di questo sistema si limiterebbero a casa piuttosto rari e specifici dunque non dovrebbe impattare la maggior parte degli utenti.

Queste sono le novità che spiccano ma, casomai siate curiosi, qui trovate il change log… e ricordate che i tester sono sempre i benvenuti!

Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.

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