L’uso di Linux è crollato: colpa dello smartworking?

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In questi mesi, dall’inizio di questo anno, abbiamo visto una crescita sempre maggiore di utenti Linux rispetto ad utenti Windows.

Cosa abbia portato questa crescita non è ben chiaro, anche se sicuramente l’evoluzione in termini di compatibilità, la disponibilità di sempre più software anche commerciali sulla nostra piattaforma, gli sviluppi al gaming portati da Proton e l’uscita di diversi dispostivi con Linux out-of-the-box (come il recente caso di Lenovo) fa si che il nostro amato sistema operativo sia, per lo meno, sempre più accessibile anche a chi, di norma, non lo avrebbe preso in considerazione.

La crescita però è stata costante, con un èicco del 3.57% ad inizio anno ed un onesto 2.23% registrato nel mese di Agosto, dopodichè è successo qualcosa: i dati di NetMakertShare sull’uso di Linux nel mese di Settembre riportano un freddo 1.14%, cioè quasi il 50% in meno rispetto al mese precedente.

Cos’è successo? Cosa ha portato a questo impressionante calo in così poco tempo?

Sempre la statistica del link precedente fa pensare che l’attuale attacco di Microsoft nel voler portare Windows 10 su più dispositivi possibili stia dando i suoi frutti: al momento i due terzi dei PC (61.26%) risultano avere installato l’ultimo OS dell’azienda di Redmond.

Una delle speculazioni sul motivo è data dal fatto che molte aziende, considerando la situazione aggravata degli ultimi mesi hanno optato per lo smartworking, cosa che può aver “mangiato” margine con gli aficionados obbligati ad usare i computer aziendali (tipicamente con Windows) anche a casa.

Altro “attacco” potrebbe essere anche dall’interno. Con WSL2 sempre più disponibile ed integrato, molti potrebbero optare per mantenere Windows 10 ed utilizzare proprio questo strato di virtualizzazione per sopperire alle “mancanze” del famoso OS.

E quindi? Non parlavamo giusto poco tempo fa di come Windows potrebbe diventare solo uno strato di virtualizzazione su Linux? E’ già finito il sogno?

Solo il tempo ce lo dirà, o magari voi avete già intuito i motivi di questo calo? Fateci sapere nei commenti.

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

21 risposte a “L’uso di Linux è crollato: colpa dello smartworking?”

  1. Avatar PRUSOF
    PRUSOF

    Lo hanno scritto in più articoli che quello di microsoft per linux era tutto fuorché amore. Sul mio pc di lavoro sono costretto ad usare windows e per usare linux ho preferito installare virtualbox invece che WSL

  2. Avatar Giacomo
    Giacomo

    Un sacco di persone durante il lockdown hanno riesumato vecchi pc e ci hanno messo su GNU/Linux (e da qui secondo me il boom). Per molte di queste la necessità forse non c’e’ piu’, e molte altre alla fine hanno acquistato un computer nuovo (e su quello c’è sempre Windows). Questi ultimi, anche se si erano trovati bene con GNU/Linux, adesso si son ritrovati di nuovo con Windows, ed è difficile decidere di rimuovere una cosa pagata per una gratis, perché pensi che la prima sia migliore (e poi molti venditori, per lo più le grandi distribuzioni, ti minacciano dicendoti che nel caso decade anche la garanzia). Qualcuno avrà il dualboot, come me, ma ad installarlo con il secure boot, la prima volta, ti chiedi se poi Windows partirà ancora).

  3. Avatar Gabriele Profita

    Penso la questione sia molto più semplice: probabilmente non c’è stata nessuna diminuzione delle installazioni Linux, quel che è successo invece è stato un grosso aumento delle installazioni Windows.
    Linux, si sa, viene usato pochissimo in ambiente Desktop, mentre ha una grandissima fetta in ambito server, quindi semplicemente é rimasto costante il suo quantitativo assoluto nel suo ambito principale, mentre sono di molto aumentate le installazioni Windows in ambito desktop a causa dell’aumento del quantitativo nei portatili usati per il lavoro remoto.
    L’errore è confondere valori percentuali con valori assoluti.

  4. Avatar sineverba
    sineverba

    Mia personale esperienza (che ovviamente non fa testo)… Sono un programmatore php, python e JavaScript. Da marzo sono passato a soluzioni con container Docker e ormai Ubuntu è il mio SO principale, con Windows virtualizzato (solo per lo scanner e la stampante e la firma dei PDF).
    Non rimpiango nulla di Windows… Tranne per le tre cose di cui sopra…

    Non consiglio neanche soluzioni dual boot… Al max una bella virtualbox…

  5. Avatar Fabio Sasso
    Fabio Sasso

    Per me è stato il contrario. È proprio grazie a WSL che sono tornato a Ubuntu/Debian (2 portatili con due SO diversi).
    Usavo Windows perché spesso mi servivano Photoshop ed Illustrator, poi ho deciso di fregarmene ed obbligare il grafico a darmi gli asset già esportati e ho fatto il salto per l’ennesima volta e speriamo l’ultima. Ora programmo solamente perché ho cambiato lavoro e quindi non ho mai necessità di usare Windows se non per qualche gioco sporadicamente.
    Alla fine ho pensato che per preferivo comunque utilizzare Linux per DB e Apache e quindi tanto valeva utilizzare l’originale invece che la copia adattata a WSL

  6. Avatar Antonio
    Antonio

    Secondo me il mercato grigio delle licenze windows a 3€ su eBay ha cambiato le carte in tavola.

  7. Avatar Simone Freddio
    Simone Freddio

    Non si può confrontare un ssd con un hdd classico, le prestazioni aumentano dalle 5 alle 10 volte…

  8. Avatar massimo81
    massimo81

    Non me ne vogliate, ma da qualche anno queste statistiche non le guardo più. La realtà è che Linux non è percepito ad oggi come un’alternativa. Chi lo trova già installato su un notebook pensa che questo gli ha fatto risparmiare sul prezzo del notebook. Arrivato a casa installa Windows. Ho notato anche da un paio d’anni che la virtualizzazione sta allontanando dei potenziali-utenti. Tante persone mi dicono “Linux? Si, l’ho provato su una VM. Bellissimo veramente, ma ora è da una vita che non avvio quella VM”. Con una VM riesci a fare tutto in 20 minuti. Non ti puoi appassionare. Non è la stessa cosa di installarlo su un disco. Di seguire una guida. Di leggere e leggere informazioni. Di provarlo VERAMENTE e per più di un’ora! La domanda che mi fanno più spesso? “Si ok, bello..ma che ci devo fare??”. Triste lo so. Da un paio d’anni noto che mancano anche gli utenti curiosi di una volta, gli “smanettoni”. Ci sono ora quelli 2.0. Installano Kali su una VM in Windows e si sentono ethical hacker del weekend. Un’altra volta triste, lo so.

  9. Avatar massimo81
    massimo81

    Ed inoltre, mai vista una distribuzione più lenta di un Windows 10 🙂

  10. Avatar Vito Palumbo

    Nel mio caso semplicemente il mio kubuntu mi dà problemi. Ad esempio, l’audio che non funziona, ed una certa lentezza che su un I5, seppur con hard disk classico, non ti aspetti. Sarà che ho acquistato un portatile con SSD sul quale windows 10 gira bene.

  11. Avatar massimo81
    massimo81

    Non è una questione ideologica figurati. Lo utilizzo esclusivamente da 20 anni casa/lavoro ed ironia della sorte lo utilizzo proprio perché voglio qualcosa di pronto e funzionante per quello che devo fare. A volte è vero delle periferiche mi facevano perdere tempo su tempo. Ma la butto li..prova a fare una ricerca su Windows 10 e problemi con i driver e periferiche non funzionanti! Ci sono miliardi di risultati. E tutto fa tornare al mio punto: linux non è considerato un’alternativa. Perché chi ha windows si sbatte a risolvere i problemi provando, perdendo tempo, chiedendo sui forum, andando in centri di assistenza pc..e chi prova Linux invece si scazza al primo problema?
    Non è assolutamente un attacco a quello che hai scritto.

  12. Avatar UnGiovaneGeek
    UnGiovaneGeek

    C’è da anni

  13. Avatar Vito Palumbo

    Sono un utente linux da anni e ne sono consapevole, ma non ne faccio una questione ideologica.
    Semplicemente il problema di audio mi aspetterei che venisse risolto con un aggiornamento. Poi sul portatile non mi va di andare ad indagare se linux funzionerà o meno. Troppo complicato doversi preoccupare del sistema operativo per risolvere eventuali problemi se non se ne ha voglia o tempo. Windows 10 alla fine ha segnato probabilmente un buon miglioramento.

  14. Avatar Ermanno Piergiacomi
    Ermanno Piergiacomi

    Non me ne vogliate ma ho controllato i dati su NetMakertShare mi sembra piuttosto una bella trovata di Matteo Cappadonna per acchiappare qualche commento da queste parti

  15. Avatar Guest
    Guest

    Sei fuoristrada , “linux” non e’ una dottrina religiosa con l’obiettivo delle conversioni. Non si allontana nessuno.
    Ti sei autorisposto pero’ senza ascoltarti:
    "peró oltre al design é semplice e quindi adatto a chi non é un tecnico e questo lo rende appetibile per il mercato desktop."
    Di fatto linux e’ tecnico , non e’ nato per quella fetta di mercato li , ha altri scopi e ruoli. Puo’ ANCHE essere usato in quel modo ma quello e’ un altro discorso.

    espressioni come : **quelli di windows** o **lo smanettone di MS** ancora *su MacOS** non trovano nessun accostamento logico perche incongruo.

    Vedremo inoltre se Google Fucsia porterà via del mercato al Linux kernel
    Un altro accostamento frutto di dispercezioni , Linux non e’ un’azienda che compete sul mercato , e’ un kernel.
    che i portatili con linux preinstallato sono pochini
    Ricade il solito discorso: quei pc non sono pensati per te , sebbene tu possa comprarli. Non ha senso giudicare un prodotto che rispetta caratteristiche a te aliene!
    Semplicemente sei abituato , impostato su quell’ecosistema e pensi che quel modo sia traslabile anche in questo ecosistema (linux) , mi duole informarti che non e’ cosi , non e’ fattibile infatti stai qui a lagnarti.

  16. Avatar ellorenz
    ellorenz

    Questo é un classico atteggiamento che allontana la gente da Linux, ovvero la mancanza di disponibilità verso chi non ha esperienza.
    Con Windows trovi sempre lo smanettone che te lo sistema.
    Se guardi chi guadagna di più é Mac che con una scarsa fetta di mercato (é solo al 9%) a livello mondiale, peró oltre al design é semplice e quindi adatto a chi non é un tecnico e questo lo rende appetibile per il mercato desktop.
    I pc basati su chromium per esempio non mi convincono perché sono google centrici.
    Inoltre penso anche che Android abbia mangiato una larga fetta di client che erano prima appannaggio dei Linux desktop.
    Inoltre MS ha fatto una forte campagna sia per farsi vedere innovativa che con idee e prodotti molto avanzati e anche cercando di mostrare molta più sensibilità sulla questione sicurezza, Windows 10 per le aziende ha funzionalità molto importanti mentre Linux, che una volta era molto avanti, ormai rischia rimanere molto indietro
    In ultimo, ma non da poco, per quanto Linux sui driver sia migliorata molto rimane lo stesso molto indietro.
    Come al solito i PC con pre-installato Linux sono sempre pochini, più di prima ma sempre pochi.
    Poi wsl 2 ha fatto un po’ da deterrente a chi aveva dubbi sul sul boot, me compreso.
    Insomma le motivazioni sono molteplici amio avviso.
    Vedremo inoltre se Google Fucsia porterà via del mercato al Linux kernell

  17. Avatar ellorenz
    ellorenz

    Non é una religione ma è una sorta di “prodotto” anche se con le dovute differenze.
    Il concetto di convertire/portare é inteso nel modo in cui la maggioranza delle persone usa normalmente un altro sistema per cui se vuoi diffondere l’uso Linux desktop devi cercare di prendere utenti a chi già usano abitualmente un altro sistema, che sia Mac o Windows o qualsiasi altro, in quanto stiamo parlando del perché si é ridotta la percentuale delle persone che adottano Linux desktop.
    È in quanto alla complessità, anche un tecnico come Linus Torvalds ha dichiarato che non usa Linux come sistema Desktop, lui che sviluppa il kernell quindi mi domando se effettivamente la complessità non sia eccessiva oltre il fatto di avere miriadi di distribuzioni desktop.
    Se poi guardiamo chi produce PC portatili con pre-installato linux ognuno si é fatto la propria distribuzione e anche se sono quasi tutte a base Ubuntu é davvero una giungla da questo punto di vista.
    Con gli smartphone si é visto chiaramente che sei sotto il 20% del mercato mondiale o non hai una società enorme che ti copre le spalle saranno sempre in molto pochi quelli che svilupperanno software/driver per la tua piattaforma.
    Quando inoltre parlo di quelli di “Mac” o “Windows” o “Linux” intendo quelli che lo hanno adottato come unico sistema, per esempio anche se sono molto abile in windows e me la cavo con Linux io con un Mac non ho mai avuto a che fare non saprei dove mettere le mani e dovrei impararlo. Ci sono anche tecnici che non vogliono nemmeno sentir parlare di Linux in generale.

  18. Avatar Antonio
    Antonio

    Il fatto che esista da anni non descrive la diffusione del fenomeno. Mentre prima era un sistema che non garantiva al 100% l’attivazione delle licenze e soprattutto poco conosciuto, molta gente optava o per sistemi windows cracckati o per sistemi linux gratuiti.

    Oggi nessuno usa più copie pirata di windows, comprano tutti licenze a bassissimo costo e viene meno l’utilità di un sistema linux. In più è anche possibile integrare in windows un kernel linux nativamente ed utilizzare un sistema ibrido.
    E soprattutto la scarsa offerta del gaming in linux spingono le utenze verso i sistemi microsoft.
    Comunque il fatto che i desktop linux siano in calo è veramente un dato poco interessante, essendo linux il sistema operativo di quasi tutti gli altri sistemi embedded, dal televisore alla caldaia, dal boeing all’autoradio della panda.

    Sarà piuttosto microsoft a dover usare i kernel linux in un futuro non troppo remoto.

  19. Avatar frank700
    frank700

    Il problema di Linux sono le società commerciali che lo sfruttano per guadagnarci. Cito senza pentimenti Canonical con Ubuntu e famiglia, IBM (e precedente proprietario) con Fedora (e Red Hat), e altri.
    C’è una guerra nascosta tra le distro con un’unica finalità, rendere valida la legge di Highlander.
    Per non parlare degli stessi utenti linux, o almeno alcuni, che… beh, è meglio se non dico niente.

    Ovviamente non mi riferisco al calo di questo periodo, è un discorso che vale da tanto tempo.

  20. Avatar floriano
    floriano

    È diventato sempre più complicato da installare in dual boot (tra
    Uefi e capricci di windows 10), anche su molti ssd da 256gb lo spazio è prezioso ..

  21. Avatar floriano
    floriano

    Probabilmente hanno anche giocato parecchio con i vari raspberry

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