Quando abbiamo raccontato, ormai più di un anno fa, del cambiamento nel nome dell’OpenStack Summit in Open Infrastructure Summit, era parso chiaro ai più come questa mossa fosse volta ad allargare lo spettro di competenze che la OpenStack Foundation (l’organismo che gestisce il progetto OpenStack) voleva attribuirsi.
Non stupisce quindi l’annuncio della nascita di Open Infrastructure Foundation, l’organismo che da qui in poi regolerà la direzione non solo del progetto OpenStack, ma di tutti quelli ad esso correlati.
Se vi state chiedendo quali siano gli altri progetti che nel tempo si sono sommati ad OpenStack, la piattaforma cloud open-source IaaS più famosa del decennio, una lista non esaustiva potrebbe comprendere:
- Airship, un tool per il lifecycle management;
- Kata Containers, una runtime per container;
- StarlingX, software per la gestione dell’edge computing software
- Zuul, la piattaforma CI/CD utilizzata dal progetto OpenStack stesso;
Alla luce di questa lista non sorprende appunto la scelta di rinominare la fondazione in modo che sia più comprensiva di tutti quei progetti che oggi la compongono.
La nuova fondazione continua ad includere quelli che furono i fondatori dell’originale, quindi nomi altisonanti quali Ericsson, AT&T, Red Hat, Huawei, Facebook, Intel e VMware. E se vi stupisce vedere Ericsson come prima citata, va ricordato quanto pesa oggi il comparto NFV (Network Function Virtualization) nell’economia di OpenStack. Ci si potrebbe spingere a dire che è l’unico a tenere ancora vivo e vegeto il progetto.
Nella sostanza quindi OpenStack è, oggi, uno dei tanti progetti gestiti dalla fondazione. Questa affermazione fa specie, ricordando soprattutto la fiumana di persone presente agli OpenStack Summit non più tardi di cinque anni fa, dove il mantra era “OpenStack è il futuro del cloud open-source”. Velocità di evoluzione insostenibile, difficoltà di aggiornamento e nuove (e più accessibili) tecnologie emergenti hanno destrutturato questo concetto fino a convincere anche i più strenui difensori ad arrivare a cambiare il nome della fondazione.
Forse l’insegnamento da trarre nei confronti di questa breve storia è sempre il solito: la lucidità e la capacità oggettiva di analisi vinceranno sempre sulla speculazione ed il sensazionalismo.
Un concetto che si applica tanto alle tecnologie, quanto alla vita.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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