OpenIndiana Hipster: appena in tempo il Solaris OpenSource

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Appena in tempo per la fine di Ottobre, il 31 del mese scorso è stato rilasciato OpenIndiana 2020.10 della branca “Hipster”, ovvero quei rilasci di sviluppo semestrali che vengono generalmente seguiti dalle ISO di installazione qualche giorno dopo l’uscita.

Vi ricordate cos’è OpenIndiana? Diversi anni fa, durante il 2008, la Sun con una mossa inaspettata ha rilasciato una versione open-source di uno dei suoi prodotti di punta, Solaris. Con il nome (fantasioso) di OpenSolaris, prendeva molto da Solaris (come il kernel, i protocolli di rete e molte librerie) ed era rilasciato per piattaforme SPARC, x86 e x64. Era caratterizzato dall’essere molto user-friendly, con GNOME come interfaccia, Bash come shell di default (al contrario della più diffusa zsh sui sistemi Solaris) ed un gestore di pacchetti simile ad APT di Debian. Ai tempi passò alla ribalta perché fu anche il primo ad integrare ZFS come filesystem di default, sfruttandone appieno molte funzionalità per il rollback delle modifiche e per replicare una funzionalità simile a quella di Time Machine di Apple (ai tempi appena uscita anche quella).

Breve storia triste, un paio di anni dopo Oracle acquistò la Sun Microsystem, cancellando il progetto, ma ben sappiamo che ciò che è open-source è duro a morire, ed infatti OpenIndiana fu annunciato poco dopo per prendere OpenSolaris (anche se alla fine è partito da Illumos, altro OS nato dalla stessa base) come punto di partenza e continuare il lavoro da li.

E, dopo oramai dieci anni, il lavoro continua, ed il rilascio semestrale di Sabato porta parecchie novità.

  • bhyve: il cosiddetto “BSD hypervisor” è stato portato in Illumos e, quindi, immediatamente trasferito in OpenIndiana. E questo significa che adesso è possibile virtualizzare qualsiasi OS, dai vari BSD, passando per Linux e pure Windows!
  • Mate: l’interfaccia scelta per la distribuzione è Mate, ed in questa versione è stata aggiornata alla 1.24, l’ultima disponibile per il progetto.
  • GCC 10: anche il famosissimo GNU C Compiler è stato aggiornato all’ultima versione disponibile. Ricordiamo che uno degli scopi del progetto è quello di mantenere binari compatibili al 100% con Solaris, e l’aggiornamento del compilatore può sicuramente aiutare in questo.
  • Ben due tool di gestione desktop remota sono stati aggiunti, FreeRDP e Remmina, per rendere più comodo l’amministrazione del sistema stesso e l’uso durante l’amministrazione di sistemi remoti.

Questi sono giusto la punta dell’iceberg, perchè sotto il cofano abbiamo tante aggiornamenti per lo stesso, partendo da Qt 5, l’ultima versione di VLC disponibile, Python 3 (sia 3.7 che 3.5) e PHP 7.

L’ultima versione non è ancora disponibile in Live DVD o Installer, ma come sempre bisognerà aspettare qualche giorno per avere il tutto pacchettizzato e pronto all’uso. Nel frattempo, potete procedere all’aggiornamento e, perché no, magari troverete interessante vedere il mondo *nix sotto un diverso punto di vista.

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.