Raspberry Pi Pico, uno sguardo al piccolo ma interessante microcontrollore

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Il Raspberry Pi è ben noto come un computer a scheda singola (SBC) sul quale viene eseguito Linux, ma il nuovo modello, che prende il nome di Raspberry Pi Pico, è diverso dai suoi predecessori per diversi motivi.
Pur essendo ancora un Raspberry Pi, il Pico sta entrando nel mondo in cui Arduino (e altri competitor) stabiliscono gli standard in termini di prezzo, ecosistema software e connettività.
Raspberry Pi Pico è la prima board che presenta un  microcontrollore  progettato interamente dalla Raspberry Pi Foundation, ma quello che ha fatto scalpore è il prezzo di quest’ultimo: costa solamente 4$ (in Italia 4,20 – 4,50 €).

Partiamo però dalle caratteristiche tecniche. La board presenta un microcontrollore RP2040 (processore dual core Arm Cortex-M0+ con 264KB di memoria SRAM e 16MB di memoria FLASH off-chip).
Le dimensioni della scheda sono di 51x21mm e nonostante questo offre tantissime applicazioni e porte.
Sarà possibile controllare periferiche di I/O attraverso la sua interfaccia PIO (Programmable Input Output) e gestire la comunicazione seriale attraverso le porte I2C ed SPI, presentando ovviamente anche 26 Pin di GPIO (General Purpose Input Output), tre dei quali per Input Analogici.
Sono anche presenti 2 canali UART (Universal Asynchronous Receiver-Transmitter) per la conversione da formato parallelo a seriale e viceversa, 16 canali per il controllo PWM e 3 ADC (Analog to Digital Converter) da 12 Bit ciascuno.
Infine è importante notare che sono presenti 1 Timer e 1 Real Time Counter per il conteggio di tempo ed eventi.

L’alimentazione avviene tramite la porta microUSB o tramite il Pin di GPIO VSYS, il microcontrollore presenta un SMPS buck-boost integrato che genera in uscita i 3.3 V richiesti dal chip RP2040 prendendo in ingresso tensioni in range da 1.8 – 5.5 V fornendo quindi grande flessibilità di alimentazione.
Vengono fornite anche delle condizioni operative consigliate di temperatura e tensione VBUS: la temperatura deve rimanere nel range [-20 °C, 85 °C], mentre la tensione VBUS a 5V +/- 10%.
La memoria Flash può essere riprogrammata tramite microUSB oppure tramite la porta Serial Wire Debug tramite una programmazione “drag and drop”. 
I linguaggi di programmazione disponibili sono il Linguaggio C e MicroPython.
Ovviamente non è possibile installare nessun sistema operativo, ma l’utilizzo del Raspberry Pi Pico è proprio quello di un microcontrollore alternativo.

Questo microcontrollore è quindi versatile, molto economico e con bassi consumi di corrente. Potrebbe essere una valida soluzione quella di affiancare al nostro Raspberry Pi Pico un’altra board che effettua i calcoli più gravosi comportandosi da Master (per esempio collegato alla Rete Internet), mentre il Pico effettuerebbe il controllo da Slave a bassa latenza verso sensori e attuatori sul campo.

Interessato al mondo dell’informatica sin da piccolo, mi piace guardare e interessarmi su tutti i suoi aspetti e applicazioni, specialmente se si parla di server e security.
Se c’è qualcosa che non conosco, adoro approfondire e fare tesoro di ciò che imparo.