Fuchsia OS non è morto, tanto da essere distribuito nei prodotti di Google

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Qualche tempo fa vi avevamo parlato di Fuchsia OS, un nuovo sistema operativo nato sotto dai laboratori della grande G ma pensato per essere usato su una grande varietà di dispositivi.
La natura modulare del progetto e il fatto di essere completamente open-source cercavano proprio di garantire la più ampia possibilità di adozione immaginabile.

L’anno scorso una certa moria di progetti in casa Google aveva fatto pensare che anche questo progetto rischiasse qualcosa, ma lo sviluppo è andato avanti. E con successo, pare.

Infatti un tweet del 25 maggio portava uno strano annuncio:

Non distribuisci un nuovo sistema operativo tutti i giorni, ma oggi è quel giorno

A scriverlo uno degli sviluppatori di Fuchsia stesso, che ha poi ripreso un un articolo su 9to5google in cui si specificava che il nuovo OS è già in distribuzione sui Nest Hub, una specie di mini-tablet dedicato alla gestione della domotica di Google (se volete, il corrispettivo dell’echo Show di Amazon).
Per l’utente finale l’aspetto e la funzionalità non cambiano, ma il cuore passa da Cast OS, bastao su Linux, al nuovo OS.

Questo però non è altro che il primo passo. Il sistema è stato creato per essere modulare e adattabile ad un’ampia gamma di dispositivi, dai più piccoli dell’IoT a smartphone, tablet e – perché no – laptop.

Vedremo come il tutto si svilupperà, e se il nuovo SO sarà in grado di soppiantare, o anche solo affiancare, gli attuali Linux based: Cast OS, Chrome OS e Android. Unificando il tutto.
Ah, non dimentichiamo poi che è open-source!

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.

2 risposte a “Fuchsia OS non è morto, tanto da essere distribuito nei prodotti di Google”

  1. Avatar Fedewiico
    Fedewiico

    C’è chi sostiene che abbia un micro kernel (cioè non monolitico).
    Parte dell’interesse è anche su questo aspetto.

  2. Avatar darkcg
    darkcg

    La cosa che fa ridere è che per 30 anni i microkernel sono stati tacciati di essere un’inutile groviglio di complessità dovuta alla comunicazione dei vari moduli che implementano il sistema. Ora, 30 anni dopo, sembra che perchè un microkernel l’abbia implementato Google, allora tutto è cambiato. A mio avviso, vista la fine che ha fatto GNU Hurd e il successo che invece ha avuto Linux, direi che questo è l’ennesimo esperimento made in google che verrà abbandonato da qui a qualche anno. Del resto loro di soldi da buttare ne hanno a palate.

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