Abbiamo sempre seguito con attenzione le evoluzioni dell’Open Compute Project, una community nata con lo scopo di creare uno standard aperto e condiviso in merito all’hardware. Germogliato in seno a Facebook, la cui esigenza di ampliamento dei datacenter mal si sposava con la disponibilità sul mercato di piattaforme manutenibili nel lungo termine, Open Compute Project si è posto subito l’ambizioso obiettivo di rendere i datacenter più energicamente efficienti al minor costo possibile.
A partire dal 2009 e per i successivi due anni Facebook avviò l’esperimento con un piccolo team di ingegneri il cui lavoro di design e costruzione partì dal livello più alto sino alla base: software, server, rack, sistemi di alimentazione e raffreddamento. I primi test dimostrarono la valenza di quanto creato: il 38% di efficienza energetica in più al 24% in meno del costo.
Nel 2011 venne quindi condiviso il risultato di questo test e lanciato ufficialmente l’Open Compute Project.
Eccoci arrivati al 2021, dieci anni dopo, a celebrare questo importante anniversario (che scatterà ufficialmente il 3 ottobre) mediante il post del CEO del progetto, Rocky Bullock, che racconta lo stato del progetto oggi, sviscerando numeri impressionanti e spiegando come, al netto di tutte le evoluzioni che il progetto ha portato nel mercato, la vera innovazione per cui OCP può essere un caso di studio risiede nella capacità collaborativa del gruppo:
Today more than 5,000 engineers participate in more than 39 different Projects. Almost daily there is a call or discussion among these teams and the easiest way to view this collaboration is simply joining a call and listening. OCP has developed a Community that continually finds opportunities to collaborate toward common solutions among its participants from a diverse set of companies with different goals and often competing priorities. But they accomplish this by listening and respecting the views of all participants. There are plenty of disagreements and solutions don’t usually solve everyone’s needs, but it enables the Community to maximize collaboration in a very competitive industry.
Oggi più di 5.000 ingegneri partecipano a più di 39 diversi progetti. Quasi ogni giorno c’è una chiamata o una discussione tra questi team e il modo più semplice per realizzare come questa collaborazione funzioni è semplicemente unirsi a una chiamata e ascoltare. OCP ha sviluppato una comunità che trova continuamente opportunità per collaborare verso soluzioni comuni tra i suoi partecipanti provenienti da una serie diversificata di aziende con obiettivi diversi e spesso priorità concorrenti. Ma lo fanno ascoltando e rispettando i punti di vista di tutti i partecipanti. Ci sono molti disaccordi e le soluzioni di solito non risolvono i bisogni di tutti, ma questo permette alla Comunità di massimizzare la collaborazione in un settore molto competitivo.
Insomma, un bell’esempio di collaborazione non sempre facile, ma sempre orientata verso il futuro e l’innovazione comune. Non è poi questo il bello di essere “open”?
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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