Microsoft da ragione alla community OpenSource e fa marcia indietro su .NET

1

Ok ok, Microsoft ama l’open-source, è diventata community friendly, e tutto quello di cui parliamo negli ultimi anni su queste pagine.

Però, bisogna sempre ricordare, l’azienda di Redmond pensa -e deve pensare- prima di tutto ai suoi interessi e che, open-source o meno, la linea da seguire è comunque quella del “fatturato”.

In un post rilasciato sul blog degli sviluppatori .NET Microsoft mercoledì scorso ha dato un triste annuncio riguardo una delle funzionalità più attese della nuova versione del suo famoso framework multipiattaforma .NET, ovvero Hot Reload. Questa feature, già presente in una delle release candidate di .NET 6, permette di fare una cosa ben specifica: modificare il codice sorgente di un’applicazione mentre questa è in esecuzione, e vederne immediatamente applicati gli effetti.

Effettivamente, per gli sviluppatori, è una di quelle cose che quando ti abitui ad utilizzarla difficilmente riesci poi a tornare indietro e, seppur la risonanza immediata che questa cosa ha avuto su GitHub e su Hacker News, oramai la decisione sembrava presa. Se non che l’articolo di Microsoft aggiunge un piccolo dettaglio: la funzionalità sarebbe rimasta in Visual Studio.

Certo, il suddetto software non è più proprietario, però è un software ben specifico che -soprattutto- gira solo su Windows. E questo, agli sviluppatori, non è piaciuto affatto.

Microsoft does not want you to use .NET or RIDER, that’s why […] Or emacs, vim, vs code, or any other editor that works with Microsoft’s own Language Server Protocol. If you use any of these on any operating system, you are a second class citizen now.

Microsoft non vuole che usi .NET o RIDER, ecco perchè […] O emacs, vim, Visual Studio Code, o qualsiasi altro edito che funzioni con il Language Server Protocol di Microsoft. Se usi uno qualsiasi di questi su un qualsiasi sistema operativo, adesso sei un cittadino di seconda classe.

Il rischio era tanto, e la tensione molta, al punto che Microsoft deve essersi sentita minacciata ed a rischio di tutta quella presunta benevolenza che, negli ultimi anni, è riuscita a crearsi con gli sviluppatori ed il mondo open-source in generale. Sabato, infatti, ha deciso di fare un bel passo indietro e rivedere un pochino il futuro della funzionalità:

First and foremost, we want to apologize […] We made a mistake in executing on our decision and took longer than expected to respond back to the community. We have approved the pull request to re-enable this code path and it will be in the GA build of the .NET 6 SDK.

Prima e più importante cosa, vogliamo chiedere scusa […] Abbiamo fatto un errore nel prendere le nostee decisioni, ed abbiamo impiegato troppo tempo a rispondere alla community. Abbiamo approvato la pull requeste per riabilitare questo codice, e sarà nella build GA [quella che poi diventerà stabile, n.d.t.] dell’SDK .NET 6

Questo l’annuncio fatto da Microsoft Sabato che, per arrivare ad una richiesta di scuse pubblica così forte deve aver davvero temuto per il peggio.

Insomma, poteva essere peggio, potremmo aver perso questa funzionalità per sempre, ed invece la storia dimostra di come anche per Microsoft pare che la community sia davvero oramai parte integrante non solo dello “sviluppato”, ma anche del processo decisionale che la stessa azienda di Redmond deve valutare per ogni suo passo.

Una piccola vittoria?

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.