Che lo si ami, lo si sopporti solo o lo so si odi, non è possibile ignorare systemd se si usa un sistema Linux. Di fatto, è il sistema di init più diffuso e usato, pressoché imposto dalle distribuzioni più diffuse.
Per WSL sembrava impossibile l’uso di questo strumenti, vista anche la difficolta nel definire la funzione di un sistema di init in qualcosa che dovrebbe essere solo uno strato di compatibilità – anche se sappiamo bene essere ormai una vera e propria macchina virtuale apposita. Ma a quanto pare systemd è davvero uno standard, tanto da sentirne la mancanza.
Forse proprio in forza di segnalazioni di quel tipo, Canonical sembra stia lavorando per integrare a breve systemd nella sua distribuzione per WSL, permettendo di avere servizi da avviare, anche in automatico alla partenza dell’istanza WSL.
Al momento sappiamo solo di una PoC (Proof of Concept, prova dimostrativa) – come fa notare Phoronix -, e la notizia nasce da un semplice appunto degli avanzamenti settimanali dello sviluppo:
PoC of systemd on WSL at startup of an instance.
PoC di systemd su WSL all’avvio di una istanza
Ma tanto basta per dire che Ubuntu sta andando in quella direzione.
In realtà Ubuntu non è il primo a permettere l’uso di systemd: esiste Distrod, con esattamente la stessa missione. Ma il senso di sicurezza nell’usare una distribuzione direttamente confezionata dal produttore, e non “composta” in qualche modo, può fare la differenza, non credete?
Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.
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