La distribuzione Linux più longeva ha finalmente una nuova release: rilasciata Slackware 15.0

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Finalmente dopo essere trascorsi quasi 6 anni dall’ultima stable release (14.2) è stata rilasciata Slackware 15.0. Slackware è la distribuzione Linux più longeva attualmente mantenuta ed è stata la base di molte altre distribuzioni Linux.

La nuova stable release è stata una vera sfida per il manutentore della distribuzione Patrick Volkerding, in quanto Slackware mira da sempre a seguire il più possibile la “Unix-way” cercando di mantenere un’estrema stabilità e semplicità. Tuttavia come è stato detto anche nelle release notes:

Anyone who has followed Linux development over the years has seen the new technology and a slow but steady drift away from the more UNIX-like structure.

Chiunque ha seguito lo sviluppo di Linux nel corso degli anni ha visto nuove tecnologie e un lento ma costante allontanamento dalla struttura UNIX-like.

Essendo Slackware un sistema che adotta fortemente la struttura UNIX-like, il risultato è stato la realizzazione di una release che cerca di coniugare il “vecchio” con il “nuovo” ma senza stravolgere il carattere della distribuzione stessa. Considerando questo e l’attenzione di Patrick alla cura dei dettagli, come detto da lui:

It’s been a long time, but as usual we had to get everything just exactly perfect, and you just can’t rush that.

È passato tanto tempo, ma come al solito doveva essere tutto perfetto e non si può avere fretta.

possiamo comprendere i 6 anni di sviluppo per produrre la nuova versione.

Dopo queste premesse passiamo alle principali novità che porta con se Slackware 15.0:

  • La release adotta il nuovo Kernel 5.15.19 (La serie 5.15.x avrà il supporto LTS da parte degli sviluppatori del Kernel)
  • È stato introdotto PAM in sostituzione all’autenticazione “pura” con shadow.
  • ConsokeKit2 è stato sostituito con elogind, rendendo molto più semplice supportare il software che necessita la presenza di Systemd e aggiornandosi con gli standard XDG.
  • È stato aggiunto il supporto per PipeWire come alternativa a PulseAudio.
  • È stato aggiunto il supporto per le sessioni Wayland come alternativa a Xorg.
  • Sono stati aggiunti Rust e Python3.
  • Sono state aggiornate le versioni di Xfce e KDE, ora entrambi possono essere utilizzati sia con Xorg che con Wayland.
  • Per quanto riguarda le email sono stati aggiunti Postfix come alternativa a Sendmail e Dovecot come alternativa a imapd.

Una novità interessante inoltre è stata la creazione di uno script chiamato “make_world.sh” che permette la ricompilazione automatica dell’intero sistema operativo partendo dal codice sorgente. Inoltre per chi volesse sperimentare e cimentarsi nella compilazione del Kernel 5.16, viene fornito un template di configurazione in /testing.

Insomma questa nuova release porta con se molte novità interessanti, unendo molte caratteristiche tipiche di Slackware ai nuovi standard presenti sui sistemi più recenti.

Programmatore, amministratore di sistema e un appassionato del mondo Unix, ho iniziato ad utilizzare Linux da bambino perchè Windows “si bloccava” e da quel momento non ho usato altro. Con il tempo mi sono appassionato alla programmazione C e alla filosofie cardine del mondo Unix.

Sempre alla ricerca di qualcosa che possa stimolare la mia curiosità cerco di condividere quello che ho acquisito grazie ad essa.

Una risposta a “La distribuzione Linux più longeva ha finalmente una nuova release: rilasciata Slackware 15.0”

  1. Avatar Kiko_fire_ram
    Kiko_fire_ram

    Ho sempre apprezzato slackware per la sua filosofia, approccio unico nonché stabilità. Slackware è sempre andata per le sua strada differentemente da altre distro, senza uniformarsi per forza se quella cosa non porta concreti vantaggi tecnici e men che meno se va a snaturare la distro. Oggi si parla sempre di Arch e manjaro come distro da smanettoni, puristi ed esperti. Persino di gentoo si parla meno nonostante l’assoluta validità. Ma è slackware ad essere la distro da smanettoni originaria e tuttora meritevole di attenzione, destinata a chi è già navigato o a chi vuole imparare davvero Linux nel profondo

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