Ecco a voi la nuova versione di systemd, la 251!

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Il discusso sistema di init systemd continua la sua evoluzione. Dopo il rilascio a dicembre della versione 250, con corpose modifiche, da qualche ora è disponibile la release candidate della successiva 251, con ancor più modifiche.
Si va da aggiunta di parametri a modifica di comportamento delle chiamate di sistema, da raffinamenti nello standard EFI per il boot a supporto sperimentale per l’aggiornamento del sistema stesso. Ci sono piccoli aggiustamenti in tutti i campi d’azione di systemd, come per esempio:

  • gestione dinamica delle home con systemd-homed;
  • gestione interfacce di rete con systemd-networkd;
  • visualizzazione log di sistema con systemd-journald, in particolare il supporto a JSON;
  • gestione dei dispositivii con udev;
  • uso dei DNS con systemd-resolved

Una delle critiche principali a systemd è proprio occuparsi di tante, troppe cose.

Molte delle modifiche sono di poco conto, ma vale la pena segnalare un numero importante di revert rispetto alla versione 250. Insomma: alcune novità sono stati dei passi falsi e si fa marcia indietro.
Per software tanto fondamentali come l’init, modifiche di comportamento tanto repentine sono da evitare sempre. Ma il progetto systemd non è nuovo a tali comportamenti, nonostante sia una delle critiche più fatte – e fondate.
Le distribuzioni, se non proprio rolling release, in genere preferiscono la stabilità di interfacce e programmi a funzionalità non ben completate, e infatti la versione disponibile raramente è l’ultima rilasciata.

Vedremo se lo sviluppo del sistema diventerà più stabile, o se continuerà a procedere a tentativi con molti passi falsi. Sta di fatto che rimane uno dei componenti più diffusi e accettati, anche per distribuzioni di società che tendono a svilupparsi in casa le alternative dei componenti che non apprezzano. Sì, stiamo pensando a Ubuntu, ma soprattutto a Red Hat!

E voi, cosa pensate di systemd e del suo sviluppo?

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.

13 risposte a “Ecco a voi la nuova versione di systemd, la 251!”

  1. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Ovviamente lavorando con linux, e vista la sua diffusione, non si puó evitarlo, ed occorre saperlo usare, ma se mai io dovessi diventare un dittatore del mondo linux, ne vieterei l’uso e l’installazione.

  2. Avatar JaK
    JaK

    Io, per “educata protesta”, ho iniziato a usare Devuan e a studiarmi ArtiX.
    La cosa veramente antipatica di systemd è che sia “imposto”: diversamente da altri software, non è possibile installare un’alternativa.

  3. Avatar Simone
    Simone

    Beh non si tratta di imposizione: tu scarichi un sistema operativo e lo usi così com’è, non è che puoi scegliere.
    Inoltre sul fatto delle alternative, Linux è già piuttosto confuso in vari aspetti: tanti modi di gestire la rete, posizione dei files di configurazione che cambiano, tool che vengono deprecati e bisogna impararne uno nuovo.
    Se osservi i BSD vedi che non c’è questo marasma e se impari a usare uno di quelli, puoi riusarlo nella stessa maniera tra altri 15 anni.

  4. Avatar JaK
    JaK

    Mi permetto di rispondere punto per punto.

    Beh non si tratta di imposizione: tu scarichi un sistema operativo e lo usi così com’è, non è che puoi scegliere.

    Verissimo, tant’è che i *BSD funzionano esattamente così.

    sul fatto delle alternative, Linux è già piuttosto confuso in vari aspetti: tanti modi diestire la rete, posizione dei files di configurazione che cambiano, tool che vengono deprecati e bisogna
    impararne uno nuovo.

    Lì la colpa è più che altro delle distribuzioni che hanno sempre voluto imporre una propria “via di GNU/Linux”. Tant’è che se vuoi imparare UNIX, i puristi decidono di usare Slackware. Una proposta di standardizzazione venne fatta ed era la Linux Standard Base e nessuno si degnò di seguire quelle linee guida. Che adesso tutti decidano che systemd è la cosa migliore del mondo dopo gcc fa storcere il naso. Specialmente visto che adesso si può anche decidere di usare clang.

    Se osservi i BSD vedi che non c’è questo marasma

    Questo perché i BSD sono progetti unici, come lo era GNU. Ma OpenBSD è nato perché FreeBSD non dava abbastanza attenzione alla sicurezza (secondo Theo de Raadt) e DrangoflyBSD perché il multiprocessing era implementato malamente (secondo Matthew Dillon). Diciamo che gli utenti BSD sono più restii a cambiare qualcosa 🙂

  5. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Diciamo che gli utenti BSD sono più restii a cambiare qualcosa 🙂

    E fanno bene !!! Se una roba funziona, non si deve cambiare perchè è di moda. E poi BSD ha già ZFS, non è una feature da installare a posteriori. 😀

  6. Avatar JaK
    JaK

    E poi BSD ha già ZFS, non è una feature da installare a posteriori. 😀

    Ti piace vincere facile? 🙂

  7. Avatar Simone
    Simone

    Diciamo che gli utenti BSD sono più restii a cambiare qualcosa 🙂

    Beh sì anche perché comunque sviluppano sistemi con una vocazione ben precisa, mentre Linux ormai è un desktop tuttofare.

  8. Avatar Simone
    Simone

    Mentre invece su Linux hanno reinventato la ruota o almeno provato con btrfs, lasciandolo con vari problemi più o meno gravi (alcune opzioni di raid inusabili, opzioni di mount impossibili da differenziare per sottovolume)

  9. Avatar Osservatore
    Osservatore

    Imposto? Nessuno ti sta obbligando a usare quel dato sistema operativo. Se il progetto ha un determinato orientamento di sviluppo , visto che il lavoro e’ tutto loro (non tuo!), mi spieghi da dove vorresti partire per avanzare le tue pretese? Solo perche stiamo parlando di progetti open questo non da nessun diritto all’utente di avanzare pretese! Se ti piace bene altrimenti quella e’ la porta 🙂

  10. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Si certamente ad uso personale o poco più, puoi certo focalizzarti su devuan o altre senza systemd. Peró avrai sempre a che farci. Succederà sempre che avrai che fare con una qualche distro o installazione preesistente dove ti troverai systemd installato.

  11. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    E beh… Quando uno ha ragione, ha ragione he…

  12. Avatar xan
    xan

    ormai si dovrebbe iniziare a parlare di systemd/linux al posto di gnu/linux.

    personalmente spero che systemd rientri in Linux foundation per fondere i 2 progetti

  13. Avatar Andrea Pappacoda

    Sinceramente mi sembra che chiamare systemd un “init system” è un po’ riduttivo… È un manager del sistema e dei suoi servizi, e per estensione fa anche da init.

    Tra l’altro, i revert non sono relativi all’init, ma ad altre componenti extra (e neanche così tanto usate dalle varie distro di default), dove la “stabilità di interfacce e programmi” non è così critica come evidenziato dall’articolo.

    Leggo MiaMammaUsaLinux (anche la mia!) da un po’, e se da un lato i vostri contenuti sono davvero di qualità, soprattutto considerando il fatto che stiamo parlando di un sito italiano, dall’altro mi sembra che i contenuti relativi a systemd vengano molto spesso riempiti di frecciatine un po’ poco meritate.

    Chiaro, ha i suoi difetti, ma a voi sembra corretto etichettare un revert in systemd-networkd come “marcia indietro su software fondamentali come l’init”? La sezione “Changes in PID1, systemctl and systemd-oomd” del changelog che avete citato non contiene neanche un revert! Anzi, ora systemd supporta i namespace per i servizi utente, una funzionalità di **enorme** rilevanza sul fronte della sicurezza.

    systemd a parte, colgo l’occasione per ringraziarvi dei vostri articoli e del continuo supporto del mondo Linux e open source 😀

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