Red Hat si unisce alla protesta per la guerra in Ucraina e sospende le vendite in Russia e Bielorussa

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Red Hat, la principale società di software open-source del mondo, ha deciso di sospendere tutte le vendite ed i servizi alle aziende Russe e Bielorusse in seguito all’attacco militare perpetrato dalla nazione presieduta da Vladimir Putin ai danni dell’Ucraina.

In un post intitolato, Red Hat’s response to the war in Ukraine, Paul Cormier ha reso chiara la posizione dell’azienda di cui è CEO:

As a company, we stand in unity with everyone affected by the violence and condemn the Russian military’s invasion of Ukraine.

Come azienda siamo dalla parte di quanti stanno subendo le violenze e condanniamo l’invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia.

Per poi far seguire l’annuncio della sospensione delle vendite di prodotti e servizi. Annuncio che peraltro segue quello del tutto simile fatto pochi giorni fa da parte di IBM, che di Red Hat è proprietaria.

La community Ucraina di Red Hat è composta da più di una ventina di persone che, ha fatto sapere Cormier, sono state aiutate a ricollocarsi in zone più sicure.

Non è stata certo una scelta facile quella di Red Hat, che sul suolo russo ha certamente un elevato livello di business, ma va detto come siano ogni giorno di più le grandi corporation americane che sospendono a tempo indeterminato vendite e contratti con la Russia. Qualche nome? Apple, Microsoft, Netflix e PayPal, giusto per rimanere in ambito informatico, ma anche MacDonald e Coca Cola.

Tutto questo servirà a placare il conflitto? O forse sarà la scusa per un’escalation ancora più grave?

Noi, come uomini, padri e fratelli, ci auguriamo che alla fine prevarrà il buon senso.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

5 risposte a “Red Hat si unisce alla protesta per la guerra in Ucraina e sospende le vendite in Russia e Bielorussa”

  1. Avatar Osservatore
    Osservatore

    mah , prese di posizione che lasciano il tempo che trovano. Al pari di chi attacca i prodotti Russi come Kaspersky (per stare in tema). Tutta questa bieca propaganda personalmente e’ solo un gran mal di testa e di stomaco. Non significa che bisogna essere filo Ucraini , americani e europei oppure Filo Russi , Putiniani della domenica ecc. Dico solo che “in guerra la verita’ e’ la prima vittima”…… A buon intenditor poche parole.

  2. Avatar Osservatore
    Osservatore

    La mia e’ una non presa di posizione 😉 evidentemente non hai letto bene. Il mio commento sicuramente lascia il tempo che trova , non mi sento di essere nessuno. Tuttavia facciamo notare anche le bombe degli ucraini sul donbass nel 2014 , i battaglioni azov con le saette delle SS , l’ultimo scivolone di Zelensky sulla shoah ecc. Mi guarderei bene dal prendere una posizione sia essa Ucraina , Russa o Amerikena…….. qua di colpe ne hanno un po tutti.

  3. Avatar Raoul Scarazzini

    A proposito di “prese di posizione che lasciano il tempo che trovano” devo dire che questo commento ne fornisce proprio un esempio lampante!

  4. Avatar Osservatore
    Osservatore

    Doveroso o necessario addirittura , benissimo , allora imbraccia il fucile e vai ad ammazzare o piu probabilmente a farti ammazzare , e’ questo il succo delle questione! Sanzioni , isolazionismo e cessione di armi stanno provoncando un conflitto regionale con probabile evoluzione mondiale. Non e’ una partita a age of empires , e’ facile fare i gradassi condottieri e impavidi guerrieri con il culetto degli altri. Se dovesse andar male questo tuo commento sarebbe da incorniciare.
    Poi in molti , storici e non , fanno notare che queste sanzioni non hanno mai funzionato in passato addirittura ritorcendosi contro chi le attuava……
    In piu tutto questo e’ anche un atto meschino perche di fatto tu colpisci il popolo russo e quel popolo non fara’ altro che coalizzarsi a favore dei propri oligarchi. (La Russia non e’ l’Italia , non sono barzellette viventi!)
    I calci in bocca , per il momento economici , noi li stiamo gia prendendo e sono solo antipasti!
    In fine ricordiamoci che non esistono bombe buone (americane) e bombe cattive (russe). Le bombe sono bombe e basta , al massimo possiamo chiamarle “di comodo” quando a noi piacciono!

    Tutto questo in sintesi per dire che : Non mi vergogno di credere e volere la pace , di essere contro la cessione di armi a un popolo “bellicoso per definizione storica” e a sanzioni che colpiscono un intero popolo innocente oltre che noi stessi (in particolare e in massima parte). Rispetto tutti quelli che cercano il dialogo e il compromesso. Disprezzo chi ha due pesi e misure e guarda solo le bombe degli altri dimenticando le sue……. Putin ha ragione ? NO , L’America ha ragione ? NO.

    Ovviamente poi c’e’ chi crede che prendendo a calci il cane questo smettera’ di mordere e con queste persone smetto subito di dialogare.

  5. Avatar Raoul Scarazzini

    Penso che in certe condizioni sia necessario, se non doveroso, prendere una posizione. Penso inoltre che sia superficiale dire “colpe ne hanno tutti, quindi meglio stare zitti”.
    L’obiettivo delle sanzioni e delle sospensioni descritte nell’articolo è cercare quanto prima di far finire l’attacco. Al di là di ogni ragione, colpa pregressa o responsabilità trovo che sia la scelta più giusta da fare.

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