Alla Linux Foundation’s Open-Source Summit di settimana scorsa uno degli appuntamenti più attesi non poteva che essere quello con Linus Torvalds: il benevolo dittatore del Kernel Linux, nonché suo inventore.
Nella chiacchierata mattutina, un tema ha catturato l’attenzione di molti commentatori (Phoronix e The Register, per esempio): Rust potrebbe essere incluso nel prossimo rilascio di Linux.
Contando che siamo in dirittura d’arrivo per la versione 5.19, prevista per la fine di luglio, la prossima sarebbe la 5.20, la cui preparazione inizierebbe poco dopo. E quindi ci sono ottime probabilità di avere ufficialmente Rust nel Kernel prima della fine dell’anno.
In effetti le patch continuano ad essere sviluppate, e anche la parte di utility base del sistema operativo vede dei progressi nella conversione.
Di Rust in Linux se ne parla ormai da diverso tempo, e le aspettative sono alte. Tanti sviluppatori pensano sia un’ottima idea l’uso di questo linguaggio, specie per la sicurezza. Ma le implicazioni nel cambio di linguaggio per un progetto così grosso sono molte, ed essere cauti è corretto, cosa che ha allungato i tempi.
Possibile che questa volta ci siamo davvero? Forse, sì!
Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.
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