Linux gira anche sui vecchi iPad Apple

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L’obsolescenza dei vecchi prodotti Apple fa parte del ciclo di vita dell’hardware da loro prodotto: le update del sistema operativo smettono di essere applicabili, così come gli aggiornamenti di sicurezza: in alcuni casi questo è inevitabile, in altri discutibile, ma niente di tutto ciò interessa gli utenti Linux che abbiano, ad esempio, un iPad del 2013 o del 2014 a far da fermaporta . Infatti, Konrad Dybcio e “Quaack723” sono riusciti recentemente a far girare il kernel 5.18 su un vecchio iPad Air 2.

Il progetto sfrutta una distribuzione basata su Alpine-Linux, e fatta per girare su hardware Android, chiamata “PostMarketOS”. Alcuni indizi, tra cui un hashtag presente nell’annuncio su Twitter del progetto, fanno pensare che l’installazione del kernel sia avvenuta sfruttando un vecchio exploit del 2019, “Checkm8”. Al momento sono stati testati con successo molti iPad basati su chip A7 e A8, come l’iPad Air, l’iPad Air 2, e l’iPad mini: tuttavia alcuni tweet successivi lasciano intendere che sia possibile far girare Linux su qualsiasi periferica basata sullo stesso chipset, come l’iPhone 5S.

Prima di stappare lo spumante per un lavoro ben riuscito, però, occorre sottolineare che l’attuale supporto di Konrad e Quaack723 non va oltre il boot del kernel – difatti il processo di boot, purtroppo, si interrompe poco dopo il caricamento del kernel in memoria, per l’impossibilità di montare il filesystem di root; e inoltre l’USB e il Bluetooth, la rete, l’audio e l’accelerazione grafica non sono ancora funzionanti: in ogni caso il lavoro è promettente e si spera che attiri altri appassionati.

Ovviamente l’hardware basato su chipset A7 e A8 ha la stessa potenza dei più moderni chipset M1, ma è paragonabile come performance a periferiche come il Raspberry PI4: inoltre, data l’ormai assenza di supporto da parte di Apple, soprattutto sugli aggiornamenti di sicurezza, questo progetto potrebbe comunque ridare vita ai vostri vecchi iPad, anche solo come home server come console da retrogaming. Linux, i più vecchietti di voi ricorderanno, può fare anche il caffè.

Ricordiamo che questo non è l’unico progetto che miri a far girare Linux sull’hardware Apple: Asahi Linux ha dedicato i suoi sforzi al reverse engineering del supporto dei chip M1, richiedendo quindi il merge delle proprie patch al kernel upstream (e il supporto hardware comincia ad essere davvero apprezzabile); Project Sandcastle è riuscito a produrre una build di Android che giri su iPhone; ed esistono delle app come iSH che vi permettono di avere su un qualsiasi iOS o iPadOS una shell Linux perfettamente compatibile.

Sostenitore di lunga data dell’Open Source, Sysadmin ma anche programmatore, mi appassiona qualsiasi cosa nell’IT che possa permettere un’espressione di creatività. Nostalgico della filosofia dei tempi andati, ma incuriosito dalle potenzialità dei paradigmi moderni.

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